Salve a tutti verdebalconisti e coltivatori di piccoli spazi! Come procedono le vostre colture? Spero che tutto possa andare per il meglio. Oggi vi vorrei proporre un fiore che si adatta benissimo alla coltivazione in vaso, poco esigente e che regala fioriture durature e dai colori sgargianti. Sto parlando delle Tagete, chiamate anche Vellutini. Mio fratello, circa un mese fa, ha portato sul balcone un vaso di questi fiori meravigliosi e devo dire che hanno colorato e rallegrato molto il mio spazio di relax verde. Me le ha portate in fiore e ancora stanno fiorendo, meraviglioso!!! Bene, andiamo subito a vedere la scheda di coltivazione in vaso. Come al solito pubblicherò anche alcune foto, così potrete giudicare voi stessi se questa è la pianta che fa per voi e per i vostri balconi o terrazzi. Buona lettura!!
Nome: Tagete, Vellutino, Garofano indiano.
Com'è fatta: pianta erbacea annuale o perenne alta, in base alla specie, dai 25 cm a 3 metri, a portamento cespuglioso. Le foglie sono lanceolate, imparipennate, dentate, profondamente divise, di colore verde scuro lucido ed emanano, se strofinate, un odore molto intenso e pungente. Il fusto è ramificato ed eretto. I Capolini fioriti si dipartono dalla sommità dei rami. I fiori, molto decorativi e colorati, possono essere semplici o doppi, e possono raggiungere dimensioni notevoli. La fioritura è molto duratura da giugno ad ottobre.
Dove è diffusa: la specie è originaria dell'America Centrale e dell'America del Sud, ma si è diffusa molto nel mondo e in Italia come pianta ornamentale e da vaso, vista la facilità di coltivazione e la fioritura duratura.
Dove coltivare: è una pianta che si adatta moltissimo, si possono ottenere ottime fioriture anche posizionando quattro piante in una ciotola di 40 cm di diametro. Per la coltivazione si possono utilizzare anche cassette, vasi o altri contenitori alternativi, con una larghezza di almeno 20 cm.
Che terreno e come concimare: il terreno deve essere leggero, ben drenato, teme i ristagni idrici, e, per quanto riguarda le specie coltivate come annuali, non troppo fertilizzato. Il mix perfetto è 70% di terriccio universale e 20 % di torba e 10% di sabbia. Sul fondo del vaso è bene posizionare uno strato di argilla espansa o cocci per favorire il drenaggio idrico ed evitare marciumi radicali. Se vogliamo una pianta rigogliosa è bene concimare con concime liquido ogni 20 giorni per tutto il periodo della fioritura.
Come posizionare: è una pianta avida di sole. Necessita di sole diretto o posizioni molto luminose e ventilate, ma non esposte ai venti diretti. In condizioni di non perfetta illuminazione perde in brillantezza e nella fioritura. Sono ottime le posizioni a est, sud-est e sud-ovest. Non resiste alle basse temperature, quindi, se perenne, va messa a riparo durante il periodo invernale.
Quando innaffiare: le innaffiature devono essere più abbondanti durante il periodo di fioritura ma non bisogna mai creare ristagni letali per la pianta. Aspettiamo che il terreno si asciughi tra una innaffiatura e l'altra. Come tutte le piante coltivate in vaso è necessario, per l'ottima salute dell'apparato radicale e fogliare, non far seccare eccessivamente il pane di terra.
Quando piantare e trapiantare: il tagete è una pianta che produce numerose quantità di semi che si possono conservare in contenitori ed utilizzare l'anno successivo. I semi hanno un elevato potere germinativo. I semi si possono piantare in vasetti al coperto e al riparo da eventuali gelate tardive, già da marzo. Se li si vuole piantare direttamente a dimora all'aperto, è necessario aspettare che le temperature non scendano sotto i 18-20°C. Quando le piantine avranno raggiunto i 10 cm, saranno pronte per il trapianto in posizioni soleggiate e facendo attenzione a non bagnare eccessivamente il terreno.
Come curare: non necessita di particolari cure, i fiori dei vellutini vanno rimossi una volta appassiti per stimolare la fuoriuscita di nuovi fiori. La pianta è soggetta a marciumi radicali, da prevenire evitando i ristagni idrici e con la giusta dosatura delle innaffiature, ad oidio o mal bianco (rimando al post sull'oidio: http://verdebalcone.blogspot.it/2013/07/oidio-muffa-incontenibile.html) curabile con zolfo, bicarbonato o recidendo le parti colpite; inoltre può essere attaccata da cocciniglie e afidi (rimando al post sugli afidi: http://verdebalcone.blogspot.it/2013/05/afidi-piccoli-e-temibili-avversari.html) a cui si può rimediare utilizzando macerati di ortica o il piretro naturale.
Curiosità: per via dell'odore delle foglie il tagete viene anche chiamato "puzzola" e il suo estratto viene utilizzato per allontanare i nematodi parassiti dal terreno. Sempre per lo stesso motivo si possono coltivare in consociazione con pomodori o altre specie da orto.
I fiori vengono oggi utilizzati in Messico e sud america come fiori dei morti e l'1 e il 2 novembre per la celebrazione del "Dia de los muertos" (il giorno dei morti). In questa occasione vengono realizzate ghirlande e altari formati dai fiori di queste piante. Invece nella cultura indiana, nepalese e thailandese il tagete viene utilizzato come decorazione per i matrimoni.
Il vellutino è anche il fiore della divinazione poiché prende il nome da una divinità etrusca di nome Tages o Tagete che, ci racconta Cicerone e Ovidio, visse solo il tempo necessario a insegnare agli Etruschi l'arte di predire il futuro, gettando le basi per la comprensione, attraverso la divinazione, dei messaggi inviati dagli dei.
Buona coltivazione a tutti!
Benvenuti su Verde balcone, uno spazio dedicato a chi ama il verde, la natura e la
coltivazione di piante ed ortaggi in spazi urbani con metodi naturali ed ecologici.
venerdì 26 luglio 2013
sabato 13 luglio 2013
Oidio, muffa incontenibile.
Il clima "strano" di questi ultimi periodi ha di molto favorito lo sviluppo di malattie crittogamiche sui nostri terrazzi e balconi. Infatti, la primavera calda e molto umida, che abbiamo passato, ha gettato le basi per la proliferazione e la diffusione, per nostro sommo dispiacere, di un fungo temibile e persistente: l'Oidio.
Prima di passare alla scheda della patologia, vorrei spendere due parole per spiegare che tipo di "nemico" ci troviamo davanti e in che modo ha colpito il mio balcone.
L'Oidio è un fungo che compare improvvisamente nei nostri spazi ed invade velocemente la pianta su cui ha attecchito. Essendo presenti molte specie, tra cui anche molte asessuate, la sua propagazione è molto rapida. Io ho trovato la presenza di macchie biancastre da un giorno all'altro su alcune piante del mio balcone. Le spore del fungo si depositano in precedenza sulle parti colpite e attendono, anche a lungo, le condizioni atmosferiche favorevoli alla crescita. Così in una sola notte è capace di manifestarsi su foglie, fusti e germogli. Devo ammettere che se non avete mai avuto a che fare con il mal bianco, potrà cogliervi impreparati, è successo anche a me. Ma una volta avuto il primo contatto vi assicuro che è impossibile non riconoscerlo di nuovo e ai primi sintomi. Inizialmente potrebbe anche essere scambiato per polvere o pulviscolo atmosferico, soprattutto se abitate in zone particolarmente trafficate, ma con il progredire dei giorni e dell'espansione del fungo non avrete più alcun dubbio sulla diagnosi da effettuare.
Spero che queste mie parole possano esservi utili per riconoscere e prevenire l'oidio fin dalle prime manifestazioni, quando potrebbe sembrare una polverina carina e innocua. Inoltre ricordiamo sempre che la prevenzione è l'arma più potente che abbiamo a disposizione!
Finalmente possiamo passare alla scheda vera e propria del fungo per analizzare le cause e i metodi di difesa che possiamo utilizzare per prevenirlo ed eliminarlo.
Nome: Oidio, Mal Bianco, Albugine.
Come si presenta: è un fungo imperfetto, detto così in passato per la difficile classificazione dovuta alle diverse modalità di riproduzione (sessuata e asessuata) presenti in questa famiglia, Ascomiceto della famiglia delle Erisifacee. Sviluppandosi produce una patina biancastra che ricopre l'intera parte interessata del vegetale. La patina ha l'aspetto di una polverina che ricorda una schiuma secca. Può essere asportata facilmente con le dita ma tenderà a ricomparire in 1-2 giorni. Allo stadio iniziale si formeranno delle macchie bianche sparse, poi, con il progredire dello sviluppo del fungo, la copertura risulterà sempre più omogenea fino ad interessare l'intera superficie della zona colpita.
Riproduzione e diffusione: la riproduzione può essere:
Piante colpite: il mal bianco colpisce una grande varietà di piante, vista anche la grande varietà di specie presenti. Ricordiamo fra le altre: cicoria e lattuga da taglio, fragola, menta, rosa, melone, cocomero, origano, maggiorana, vite, rosmarino, e molte altre specie.
Quando compare: diciamo che la temperatura e le condizioni atmosferiche influiscono molto sullo sviluppo e la propagazione. La temperature ottimale va dai 20°C ai 32°C. Al di sopra dei 32°C e al di sotto dei 5°C si arresta il processo di sviluppo del fungo. L'umidità non influisce direttamente ma l'alternanza di pioggia e sole ne facilita lo sviluppo. Sul balcone è anche importante non bagnare direttamente le foglie delle nostre piante per non ricreare le condizioni sopra descritte. Un'altro parametro fondamentale è la circolazione di aria tra le varie piante. L'interruzione della circolazione di aria o la troppa vicinanza tra un vaso e l'altro sono fattori che favoriscono di molto lo sviluppo dell'Oidio. Per questo fcciamo particolare attenzione alle specie che mettiamo in serra. Dobbiamo sempre garantire ad esse un ricambio di aria adeguato e sufficiente.
Che danni provoca: inizialmente le foglie non subiscono danni evidenti. Con il passare del tempo potremo vedere: arricciamento, decolorazione, con zone più chiare; fino a necrosi e disseccamento della parte interessata. Tutta la pianta alla fine andrà incontro a morte.
Come combatterlo sul balcone: la prima arma, come già detto più di una volta, è la prevenzione. Quindi faremo attenzione agli spazi, per garantire la circolazione ottimale di aria fra le varie specie vegetali; alle innaffiature, non affogando le nostre amiche verdi e senza bagnare l'apparato fogliare; e utilizzando una coltivazione ottimale rispettando le esigenze di ogni specie coltivata. Se tutto questo non dovesse bastare, il rimedio più efficace, oltre ad infusi di aglio o equiseto, è lo zolfo. Infatti lo zolfo è in grado di bloccare lo sviluppo del fungo. Le dosi da utilizzare, per quello in polvere, sono di 1-3 grammi per litro di acqua. Leggere comunque le modalità di utilizzo e le precauzioni per l'uso direttamente sella confezione acquistata. Anche il bicarbonato svolge la stessa azione dello zolfo, bloccando la crescita e bruciando il mal bianco. Si utilizzano 3-4 cucchiaini di bicarbonato per litro di acqua. L'unica controindicazione del bicarbonato è che può essere utilizzato solo su specie che gradiscono terreni o ambienti alcalini. Se anche lo zolfo e il bicarbonato non dovessero bastare, perché la propagazione è già sfuggita a qualsiasi controllo, non resta che recidere completamente la zona colpita.
Spero che non dobbiate mai avere a che fare con questo temibile avversario.Se dovesse capitare però, spero di avervi dato sufficienti informazioni per combatterlo ed annientarlo nel migliore dei modi e senza danni per le vostre preziose colture.
Buona lotta e buona coltivazione a tutti.
Prima di passare alla scheda della patologia, vorrei spendere due parole per spiegare che tipo di "nemico" ci troviamo davanti e in che modo ha colpito il mio balcone.
L'Oidio è un fungo che compare improvvisamente nei nostri spazi ed invade velocemente la pianta su cui ha attecchito. Essendo presenti molte specie, tra cui anche molte asessuate, la sua propagazione è molto rapida. Io ho trovato la presenza di macchie biancastre da un giorno all'altro su alcune piante del mio balcone. Le spore del fungo si depositano in precedenza sulle parti colpite e attendono, anche a lungo, le condizioni atmosferiche favorevoli alla crescita. Così in una sola notte è capace di manifestarsi su foglie, fusti e germogli. Devo ammettere che se non avete mai avuto a che fare con il mal bianco, potrà cogliervi impreparati, è successo anche a me. Ma una volta avuto il primo contatto vi assicuro che è impossibile non riconoscerlo di nuovo e ai primi sintomi. Inizialmente potrebbe anche essere scambiato per polvere o pulviscolo atmosferico, soprattutto se abitate in zone particolarmente trafficate, ma con il progredire dei giorni e dell'espansione del fungo non avrete più alcun dubbio sulla diagnosi da effettuare.
Spero che queste mie parole possano esservi utili per riconoscere e prevenire l'oidio fin dalle prime manifestazioni, quando potrebbe sembrare una polverina carina e innocua. Inoltre ricordiamo sempre che la prevenzione è l'arma più potente che abbiamo a disposizione!
Finalmente possiamo passare alla scheda vera e propria del fungo per analizzare le cause e i metodi di difesa che possiamo utilizzare per prevenirlo ed eliminarlo.
Nome: Oidio, Mal Bianco, Albugine.
Come si presenta: è un fungo imperfetto, detto così in passato per la difficile classificazione dovuta alle diverse modalità di riproduzione (sessuata e asessuata) presenti in questa famiglia, Ascomiceto della famiglia delle Erisifacee. Sviluppandosi produce una patina biancastra che ricopre l'intera parte interessata del vegetale. La patina ha l'aspetto di una polverina che ricorda una schiuma secca. Può essere asportata facilmente con le dita ma tenderà a ricomparire in 1-2 giorni. Allo stadio iniziale si formeranno delle macchie bianche sparse, poi, con il progredire dello sviluppo del fungo, la copertura risulterà sempre più omogenea fino ad interessare l'intera superficie della zona colpita.
Riproduzione e diffusione: la riproduzione può essere:
- Sessuata: è la più diffusa. Si formano dello ascospore che inizialmente vengono racchiuse in cleistoteci (capsule chiuse) che gli permettono di resistere anche agli inverni più freddi. Una volta posizionato sulla pianta e quando le condizioni atmosferiche sono favorevoli, i cleistoteci si aprono e inizia lo sviluppo del fungo, che penetra all'interno dei tessuti verdi e attinge le sostanze necessarie al suo sostentamento.
- Asessuata: questa riproduzione può sostituire la sessuata e si ha la formazione di spore agame, dette conidi. Queste, una volta sull'ospite, seguiranno lo stesso sviluppo delle sessuate.
La propagazione delle spore è principalmente svolta dal vento che le disperde nello spazio circostante.
Piante colpite: il mal bianco colpisce una grande varietà di piante, vista anche la grande varietà di specie presenti. Ricordiamo fra le altre: cicoria e lattuga da taglio, fragola, menta, rosa, melone, cocomero, origano, maggiorana, vite, rosmarino, e molte altre specie.
Quando compare: diciamo che la temperatura e le condizioni atmosferiche influiscono molto sullo sviluppo e la propagazione. La temperature ottimale va dai 20°C ai 32°C. Al di sopra dei 32°C e al di sotto dei 5°C si arresta il processo di sviluppo del fungo. L'umidità non influisce direttamente ma l'alternanza di pioggia e sole ne facilita lo sviluppo. Sul balcone è anche importante non bagnare direttamente le foglie delle nostre piante per non ricreare le condizioni sopra descritte. Un'altro parametro fondamentale è la circolazione di aria tra le varie piante. L'interruzione della circolazione di aria o la troppa vicinanza tra un vaso e l'altro sono fattori che favoriscono di molto lo sviluppo dell'Oidio. Per questo fcciamo particolare attenzione alle specie che mettiamo in serra. Dobbiamo sempre garantire ad esse un ricambio di aria adeguato e sufficiente.
Che danni provoca: inizialmente le foglie non subiscono danni evidenti. Con il passare del tempo potremo vedere: arricciamento, decolorazione, con zone più chiare; fino a necrosi e disseccamento della parte interessata. Tutta la pianta alla fine andrà incontro a morte.
Come combatterlo sul balcone: la prima arma, come già detto più di una volta, è la prevenzione. Quindi faremo attenzione agli spazi, per garantire la circolazione ottimale di aria fra le varie specie vegetali; alle innaffiature, non affogando le nostre amiche verdi e senza bagnare l'apparato fogliare; e utilizzando una coltivazione ottimale rispettando le esigenze di ogni specie coltivata. Se tutto questo non dovesse bastare, il rimedio più efficace, oltre ad infusi di aglio o equiseto, è lo zolfo. Infatti lo zolfo è in grado di bloccare lo sviluppo del fungo. Le dosi da utilizzare, per quello in polvere, sono di 1-3 grammi per litro di acqua. Leggere comunque le modalità di utilizzo e le precauzioni per l'uso direttamente sella confezione acquistata. Anche il bicarbonato svolge la stessa azione dello zolfo, bloccando la crescita e bruciando il mal bianco. Si utilizzano 3-4 cucchiaini di bicarbonato per litro di acqua. L'unica controindicazione del bicarbonato è che può essere utilizzato solo su specie che gradiscono terreni o ambienti alcalini. Se anche lo zolfo e il bicarbonato non dovessero bastare, perché la propagazione è già sfuggita a qualsiasi controllo, non resta che recidere completamente la zona colpita.
Spero che non dobbiate mai avere a che fare con questo temibile avversario.Se dovesse capitare però, spero di avervi dato sufficienti informazioni per combatterlo ed annientarlo nel migliore dei modi e senza danni per le vostre preziose colture.
Buona lotta e buona coltivazione a tutti.
martedì 2 luglio 2013
Calendario delle fasi lunari di Luglio 2013
Buon inizio di mese a tutti. Ecco il nuovo calendario delle fasi lunari di questo mese. Spero che possa esservi utile per programmare al meglio i vostri interventi botanici.
Come sempre per qualsiasi chiarimento sui lavori da effettuare con la luna rimando al post: http://verdebalcone.blogspot.it/2013/04/coltivare-con-la-luna.html
A presto e buona coltivazione.
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