Passiamo subito alla scheda di riconoscimento e coltivazione.
Nome: Helichrysum italicum
Com'è fatto: pianta legnosa con rami erbacei perenne e intensamente aromatica. Si sviluppa in cespugli alti 30-40 cm. La radice è legnosa di colore rossastro. I fusti sono prostrato-ascendenti, contorti, senza rami, ricoperti da una peluria feltrosa bianco-grigiastra, che si stacca al tatto. Le foglie sono sessili, lineari-filiformi, con margine ripiegato verso il basso. Si organizzano sui fusti in modo alterno e fitto. Sono di colore verde argentato e anch'esse ricoperte di peluria. I fiori, di colore giallo dorato brillante, si organizzano in grappoli densi all'apice dei fusti fogliari e, pur avendo inserzioni di differenti altezze, terminano tutti alla stessa altezza. Fiorisce da Aprile a Settembre. Il seme è contenuto in un frutto di colore bianco, ed è dotato di un ciuffo su un'estremità (pappo) che ne facilita la disseminazione.
Dove è diffuso: originario dell'Europa Meridionale, è diffuso su quasi tutto il territorio italiano dal piano agli 800 metri. Cresce in ambienti aridi, siccitosi, assolati, rocciosi o sabbiosi.
Dove coltivare: è una pianta rustica che si adatta bene alla coltivazione in vaso. Si possono utilizzare vasi, cassette o altri contenitori di diametro minimo di 25-30 cm. Controllare che i fori di drenaggio siano sufficientemente ampi, in quanto i ristagni sono fatali per questa aromatica.
Che terreno e come concimare: utilizzare un terreno sabbioso, soffice e leggero. Per ottenere un ottima miscela si può unire sabbia e terriccio universale. Posizionare sul fondo del vaso uno strato di argilla espansa o ciottoli per far drenare l'acqua. Evitare terreni argillosi. Non necessita di concimazioni, preferendo terreni poveri. Soltanto ogni due anni, quando si effettua il travaso in un contenitore più ampio, è consigliabile effettuare una concimazione di partenza con stallatico maturo.
Come posizionare: predilige le posizioni in pieno sole. Molto resistente alla siccità, alle alte temperature e al vento. Resiste bene anche al freddo moderato. Dove le temperature scendono di molto sotto lo zero è consigliabile proteggere la pianta con teli o spostarla in serra fredda.
Quando innaffiare: bisogna attendere sempre che il terreno si asciughi tra una innaffiatura e l'altra. Possiamo anche aspettare che la pianta stessa ci segnali quando necessita di acqua, infatti l'elicriso tende ad appassire leggermente i fusti se ha carenze idriche. Quando ci accorgiamo di questo segnale possiamo innaffiare tranquillamente.
Quando piantare e trapiantare: la propagazione per seme è piuttosto semplice. Se utilizziamo semi raccolti da noi, è consigliabile piantarli il prima possibile per sfruttare al massimo il potere germinante. Inserire i semi in un terriccio sabbioso verso Marzo-Aprile. Quando le piantine avranno raggiunto un'altezza di 10 cm, saranno pronte per la messa a dimora in un vaso di almeno 25 cm. Successivamente sarà necessario travasare le piante in un nuovo contenitore, più ampio di almeno 10cm, ogni 2 anni. Si può anche propagare l'elicriso per divisione dei cespi, in primavera, e per talea.
Come curare: non necessita di particolari cure. Bisogna rimuovere le parti morte o secche per evitare malattie. Facciamo molta attenzione ai ristagni idrici. Non sono necessarie potature, a meno che non servano per mantenere o ridare la forma cespugliosa. l'elicriso può essere attaccato da afidi, soprattutto durante il periodo della fioritura, e da marciume radicale.
Quando raccogliere: le foglie si possono raccogliere fresche per tutta la stagione calda, o si possono essiccare (per come essiccare rimando a: http://verdebalcone.blogspot.it/2013/06/larte-di-raccogliere-ed-essiccare-le.html) e conservare per la stagione fredda. Le foglie, per il sapore che ricorda quello del curry, sono ottime da utilizzare sui piatti di carne, risotti e salse. I fiori vanno raccolti prima che sfioriscano e si possono utilizzare freschi o secchi in tisane e infusi.
L'elicriso ha proprietà antiallergiche, mucolitiche, antibatteriche, antimicotiche, antinfiammatorie, antireumatiche, antinevralgiche, lenitive, astringenti, sudorifere, stimolanti della circolazione e protettive dei tessuti e del fegato.
Articolo molto interessante, complimenti per la tua ricca conoscenza in materia!
RispondiEliminaGrazie mille! Sono un grande appassionato di piante e di verde e proprio questa passione mi spinge ad informarmi il più possibile sui vegetali che coltivo e che poi pubblico!
EliminaGrazie mille, quest'anno finalmente il mio elicriso è fiorito e farò il mio oleolito! :)
RispondiEliminaGrazie a lei! L'oleolito di elicriso è ottimo per la profumazione particolare che assume! :)
EliminaBell'articolo!
RispondiEliminaBell'articolo!
RispondiEliminaOttimo articolo,ne ho acquistate due piante,belle da vedere e profumatissime,ora aspetto la fioritura.
RispondiEliminaallora non ha niente a cui vedere con la liquirizia?....comunque ottime spiegazioni.
RispondiEliminaBuongiorno, si possono fare oleolito e tintura madre anche con le sole foglie di elicriso, senza fiori?
RispondiEliminaGrazie.
Grazie.Molto interessante.Mi sto orientando su piante che necessitano di poca acqua. BELLA e utile
RispondiEliminaGrazie per l'articolo! Io amo molto questa pianta ma, finora, mi è già morta stecchita un paio di volte. Volevo chiederti: faccio bene a innaffiarla mediante subirrigazione? Ne ho presa una nuova pianta da qualche settimana e, dopo il rinvaso in terriccio drenante, vorrei capire come innaffiarla al meglio. Grazie
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