mercoledì 22 gennaio 2014

Pennette con broccoli e noci, un primo veloce e gustoso.

Buonasera, questa sera vi vorrei proporre un primo facile, gustoso e veloce da realizzare. Gli ingredienti sono tutti di stagione, noci e broccoli, e si sposano alla perfezione.
Mio fratello ha proposto questa ricetta l'altro giorno, e devo dire che il risultato è stato ottimo. Per questo procedo, senza indugiare, a spiegarvi cosa occorre per preparare questo condimento.

Ingredienti per 4 persone:

  • 100 gr di noci (senza la buccia)
  • 1 broccolo romano (o cavolo romano) di medie dimensioni 
  • olio
  • sale
  • aglio
  • peperoncino 
Preparazione:

Iniziamo pulendo e lavando il nostro broccolo, lo tagliamo, dividendo le infiorescenze, e lo mettiamo in una pentola con 2 bicchieri d'acqua e un pizzico di sale. Facciamo sbollentare la verdura per circa 20 minuti, fino a quando non è morbida (ma non deve spappolarsi) e se necessario, cioè se l'acqua dovesse ritirarsi del tutto prima della completa cottura, aggiungiamone altra.


Quando il broccolo sarà pronto scoliamolo dall'acqua in eccesso e tuffiamolo in una padella, riscaldata in precedenza, con olio, aglio e peperoncino. Il sale già lo abbiamo aggiunto durante la bollitura della verdura. Facciamo rosolare per 5-10 minuti e aggiungiamo le noci (si possono tagliare finemente o lasciare più grezze, questo dipende dal vostro gusto personale). Spadelliamo per altri 5 minuti e spegniamo il fornello. Dobbiamo andare a cuocere le nostre pennette.


Buttiamo la pasta nell'acqua bollente e, quando le pennette sono ancora un po al dente, scoliamole e aggiungiamole al condimento in padella. Riaccendiamo il fornello sotto la padella e mantechiamo  fino a completa cottura della pasta.


A questo punto non ci resta che servire ai piatti e mangiare questo trionfo di sapore.

Buon appetito e, come sempre, buona coltivazione.

domenica 19 gennaio 2014

Come realizzare una "casa" per gli insetti da balcone.

Buonasera a tutti voi amanti della coltivazione in vaso e del verde in città. Oggi vi vorrei parlare di come realizzare una "casa" per insetti. Ultimamente ho sentito parlare molto di questi piccoli rifugi e, visto che gli insetti utili (come api, sirfidi, coccinelle) sono come oro sui nostri balconi, ho pensato di provare a costruirne una con compensato, canne, bastoncini e tavolette.

Le virtù di questa casetta, di cui vi andrò a spiegare la costruzione, sono molteplici, ma credo che si possano riassumere in tre punti fondamentali:

  1. Mettere a disposizione dei nostri amici insetti una "dimora" stabile direttamente tra le piante del nostro balcone o terrazzo.
  2. Poter vedere direttamente le specie di insetti utili presenti sui nostri balconi e, cosa non da poco, poter osservare da vicino il loro ciclo riproduttivo.
  3. Avere sempre a disposizione degli alleati fondamentali nella lotta naturale ai parassiti e nell'impollinazione delle nostre piante da fiore e orticole.
Questo è un progetto di facile realizzazione e ha un costo complessivo che si mantiene basso (si possono utilizzare materiali di riciclo e di recupero), che non è un aspetto da sottovalutare in questo periodo.

Il materiale che ci occorre è:

  • 6 tavolette di compensato della misura di 10 cm x 10 cm (lo spessore è indifferente)
  • 1 tavoletta di compensato della misura di 10 cm x 14 cm di altezza (lo spessore è indifferente)
  • 1 tavoletta di compensato della misura di 10 cm x 5 cm di altezza
  • un pannello di legno da rivestimento (acquistabile in negozi di bricolage)
  • canne di diverso diametro 
  • bastoncini, rametti, tavolette e legnetti di diverso diametro e spessore
  • colla a caldo
  • sega
  • matita e righello
  • filo di ferro 
  • trapano con punte di varie dimensioni e diametro
Il trapano non è indispensabile, se non ne possedete uno, potete ovviare utilizzando esclusivamente canne e ramoscelli.

Bene vediamo come realizzare la struttura.

Prendiamo 4 delle 6 tavolette 10 x 10 e uniamole per formare un cubo. Possiamo utilizzare del nastro adesivo per stabilizzare la struttura prima dell'incollaggio. Fissiamole con la colla a caldo e facciamole asciugare. 


Quando la colla si sarà asciugata e avrà tirato, rendendo stabile la struttura, possiamo prendere le due tavolette 10 x 10 rimaste e posizionarle per formare il tetto della casetta. Per centrare bene il tetto abbiamo due possibilità: 
  1. o prendiamo il centro della struttura, in questo caso 5 cm, e centriamo le tavolette a occhio (io in questo caso ho utilizzato questo metodo) 
  2. oppure possiamo facilitare la procedura tagliando uno stecchino o bastoncino che andrà fissato con del nastro adesivo al centro della struttura. Facciamo sporgere superiormente lo stecchino della misura del sottotetto (in questo caso ho deciso di fare il sottotetto alto 4 cm, quindi avrei dovuto far sporgere lo stecchino di 4 cm). 
Spero di chiarire eventuali dubbi con le foto


Incolliamo il tutto e lasciamo asciugare. 
Quando anche il tetto sarà asciutto, possiamo procedere con la preparazione delle canne, dei ramoscelli e delle tavolette. Dobbiamo andare a tagliare tutto questo materiale in modo che entri perfettamente all'interno del cubo che abbiamo formato (quindi in questo caso andiamo a tagliare tutto con una lunghezza di 10 cm). Stabiliamo una zona posteriore e una anteriore (quella posteriore andrà chiusa con un pannello di compensato quando tutte le parti saranno state posizionate e incollate all'interno) e facciamo in modo che le aperture delle canne siano rivolte tutte sulla parte anteriore (in questo modo gli insetti saranno invogliati ad entrare e nidificare all'interno dei tunnel).


Quando avremo tagliato e preparato tutti i bastoncini, le tavolette e le canne necessarie (la quantità di uno o dell'altro elemento può essere deciso in modo personale), procediamo con l'assemblaggio e l'incollaggio di tutte le nostre parti. Cerchiamo di formare spazi e cavità di diversa forma e dimensione, così da poter abbracciare il maggior numero di specie di insetti. Inoltre con il trapano, facciamo fori di diverso diametro sulle tavolette e sui rami che abbiamo utilizzato (i fori si possono praticare sia prima di incollare il pezzo, sia dopo averlo incollato. Io in questo caso li ho fatti dopo l'incollaggio).


A questo punto la nostra casa per insetti sarà quasi completa. Aggiungiamo gli abbellimenti. Io ho optato per un tetto fatto di rami, di diverse dimensioni e lunghezze, e per un rivestimento con un pannello di bambù (si può acquistare nei negozi di bricolage). Facciamo, sul pannello, con la matita il disegno dei lati della casa e ritagliamo. Poi incolliamo tutto con la colla a caldo.


Per poterla appendere facciamo due fori da entrambi i lati sulla parte posteriore, prima di chiudere la casetta con l'ultimo pannello, e inseriamo il filo di ferro. Ritagliamo l'ultimo pannello (io l'ho fatto a forma di casa, per risparmiare tempo, altrimenti possiamo anche tagliare due pezzi: uno quadrato e l'altro triangolare per il tetto) e incolliamolo con la colla a caldo dopo averlo forato per far passare il filo di ferro.


Rivestiamo anche la parte posteriore con il pannello di bambù e facciamo le rifiniture degli angoli. Siccome sarà destinato ad essere appeso alla ringhiera di un balcone, ho aggiunto alla fine un'asticella di legno nella parte inferiore e l'ho fatta sporgere 3 cm sulla parte posteriore. Incolliamo questa linguetta e la casetta è pronta.


Appendiamo la casa in un posto tranquillo e riparato. Gli insetti non utilizzeranno immediatamente la struttura, ma ci vorrà un periodo di tempo variabile di circa un anno. Questo perché essi devono abituarsi alla presenza della casetta e devono poter prendere confidenza con essa.


Quando inizierete a vedere che alcuni buchi vengono tappati e ci sarà un certo via vai che parte dalla casa, allora saprete che i vostri inquilini hanno gradito l'alloggio che gli avete preparato.

Non mi resta che augurarvi buona costruzione e buona coltivazione a tutti.



domenica 5 gennaio 2014

Cicadellidi, flagello dei balconi.

Buongiorno a tutti appassionati di verde e coltivazione in città. Oggi vi vorrei parlare di un insetto piccolo ma molto fastidioso, la cicalina. Questo esserino appartiene ad una famiglia di insetti, i Cicadellidi, che comprende una grandissima varietà di specie e sottofamiglie (circa 20.000 specie sono state descritte e molte altre vengono scoperte ogni anno), si trova praticamente in ogni parte del mondo e riesce a parassitare una grandissima varietà di specie di piante. Io sono venuto in contatto per la prima volta con questi piccoli cicadellidi circa 3 anni fa. Infatti acquistando una piantina di timo, ho ricevuto in regalo una grande quantità di insettini (per questo adesso dico che bisogna sempre controllare accuratamente ogni singolo centimetro di pianta prima di acquistarla e portarla nel proprio spazio verde).

Il mio sarà un discorso generale sulla famiglia dei Cicadellidi e non sulle singole specie, vista la grandissima quantità presente e l'impossibilità ad esaminare specie per specie.

I Cicadellidi o Jessidi, appartengono all'ordine degli Emitteri o Rincoti e al sott'ordine degli Omotteri. Sono la famiglia più numerosa degli Auchenorrhyncha. Sono conosciuti in agricoltura per via dei danni diretti e indiretti che provocano con le loro punture.


Andiamo a vedere nel dettaglio come sono fatti e come possiamo riconoscerli sul balcone o terrazzo:

Come si presentano: sono insetti piccoli, dai 2 ai 20 millimetri di lunghezza, con corpo ovoidale allungato e stretto. Il capo è largo e tozzo, più grande dell'addome. Sono brillantemente colorati, con dominanza del colore verde, ma si possono avere anche specie marroni, azzurre, screziate di nero, rosso, colorate; mentre allo stadio giovanile appaiono bianche, trasparenti. Presentano due paia di ali leggermente sclerificate (indurite), dette tegmine, che hanno funzione di protezione e spostamento. Nei maschi le tegmine sono più lunghe dell'addome, mentre nelle femmine sono generalmente più corte.  Sempre per lo spostamento hanno zampe posteriori di tipo saltatorio, che permette ai Jessidi di spiccare discreti balzi. L'apparato buccale è pungente e succhiante. Somigliano ai Cercopidi, ma si possono distinguere da essi tramite le coxe (punto di aggancio della zampa dell'insetto con il corpo) posteriori molto allargate e per una o più serie di piccole spine sulle tibie posteriori, che si presentano più angolose. Le femmine sono provviste di ovopositore. Anche i Cicadellidi hanno organi membranosi atti ad emettere suoni tipici, ma a frequenze non udibili per l'orecchio umano, che utilizzano durante il corteggiamento per "conquistare la femmina". Il riconoscimento preventivo è molto difficile se gli esemplari coinvolti sono in numero ridotto. Questo è dovuto al fatto che le dimensioni così ridotte di questi insetti rendono ardua la loro localizzazione.


La riproduzione: la riproduzione è sessuata e ovipara. Riescono a dar vita a 2-3 generazioni all'anno. Dopo l'accoppiamento le femmine depongono le uova creando fessurazioni, con il robusto ovopositore, nei fusti delle piante. Le uova possono rimanere inattive da pochi mesi ad un anno, permettendo ai Jessidi di superare con facilità l'inverno. Infatti, in base alla specie, i Cicadellidi possono svernare allo stadio adulto, riparandosi tra le fessure della corteccia o tra i resti di vegetazione secca, o come uova. Quando le condizioni atmosferiche sono ottimali, le uova, depositate prima dell'autunno, si schiudono in poche settimane e le giovani ninfe iniziano a nutrirsi effettuando punture trofiche con cui succhiano la linfa della pianta. Lo stadio adulto viene raggiunto dopo una serie di 5 mute e il tempo impiegato per effettuare un ciclo completo varia in base alla specie, andando da alcune settimane ad alcuni mesi. Per la riproduzione viene effettuato un corteggiamento da parte dei maschi, tramite suoni, richiami e canzoni. Dando vita a più generazioni durante l'anno, i Cicadellidi riescono ad essere presenti sulle nostre colture in ogni periodo, dalla primavera all'autunno. La velocità di colonizzazione di un balcone o terrazzo è molto veloce. Questo è dovuto sia per la rapidità di spostamento, sia per il numero di individui che vanno a costituire la colonia.


Piante colpite: possono colpire una grande varietà di piante, sul balcone le più soggette sono le aromatiche (timo, origano, maggiorana, santoreggia, menta, salvia, mentuccia, basilico), le piante da fiore (violaciocca, non ti scordar di me, bocca di leone, tagete, ecc.) e le orticole (valerianella, insalatina da taglio, peperoncini, pomodori, ecc.). Naturalmente le piante indebolite o coltivate in modo errato sono le più soggette a subire attacchi.

Quando compaiono: compaiono dall'inizio di marzo, con i primi caldi, per poi avere un boom nei periodi estivi, da giugno ad agosto. Il caldo è fondamentale per questi piccoli insetti. Durante l'inverno solitamente scompaiono, ma possono continuare la loro attività in serra o se il clima si mantiene mite. Quindi prima di riporre le piante al sicuro, in serra o in casa, è opportuno verificare che non vi sia la presenza dei Cicadellidi.


Che danni provocano: i Jessidi provocano diversi danni più o meno gravi, in base alla parte della pianta colpita e al numero di singoli individui. La caratteristica principale, con la quale possiamo riconoscere la presenza di questi parassiti è la comparsa, sulla pagina superiore delle foglie, di macchioline o puntini gialli o decolorati. Questo sintomo viene detto picchiettatura ed è il risultato delle punture fatte dall'insetto per nutrirsi. Naturalmente i danni aumentano con l'aumentare del numero dei Cicadellidi presenti su una pianta. Infatti la conseguenza principale di una picchiettatura massiccia è il deperimento della foglia o della parte colpita, che va incontro a necrosi e morte. Inoltre, alcuni danni, ma di minore entità, possono essere inferti dagli ovopositori ai fusti delle nostre piante, durante la deposizione delle uova. Questi sono i danni cosiddetti diretti. Invece i danni indiretti, sono la possibilità di infezioni, soprattutto virali, provocate dalla puntura degli insetti. Tramite l'apparato buccale possono inoculare nei tessuti verdi delle piante una grande quantità di virosi e, spostandosi da una pianta all'altra in uno spazio ristretto come un balcone o un terrazzo, diffondono facilmente la malattia.


Predatori naturali: esistono molti predatori naturali che parassitano o si nutrono dei Cicadellidi. I principali e più diffusi sono degli insetti appartenenti alla famiglia dei Mimaridi (tra cui ricordo la specie Anagrus atomus). Questi, essendo oofagi (predano e parassitano le uova), riescono a colpire alla base le Cicaline. Tra gli altri predatori abbiamo Meconema meridionale, Oecanthus pellucens, Chrysoperla carnea e alcune specie di acari. Anche piccoli ragni saltatori e non, possono aiutarci nella lotta ai Cicadellidi.  Importante è riconoscere la presenza di questi predatori naturali sul balcone. Infatti se presenti, è opportuno non utilizzare insetticidi (anche se naturali), per non danneggiare gli insetti utili.


Come combatterli sul balcone: le Cicaline non sempre rappresentano una minaccia così forte sui nostri balconi. Come già detto sopra, la loro pericolosità è direttamente proporzionale al numero di individui presenti. Se notiamo una presenza massiccia sulle nostre piante possiamo correre ai ripari utilizzando un insetticida naturale a base di Piretro (solitamente si diluiscono 12 ml in 5 litri di acqua, quindi per 1 litro si utilizzano circa 3 ml di prodotto). Questo è molto efficace sugli esemplari giovani, mentre per gli adulti ho notato una certa resistenza. Evitiamo di utilizzarlo se notiamo la presenza di insetti utili, come quelli che ho citato sopra. Altri metodi del tutto naturali per allontanare i Cicadellidi sono: l'utilizzo di infusi o macerati a base di ortica, peperoncino, sapone di Marsiglia. Durante il periodo autunno-invernale, vista la inattività della maggioranza degli insetti utili, possiamo effettuare nebulizzazioni a base di piretro preventive.

Spero di essere stato sufficientemente chiaro e utile a voi tutti amici ed appassionati di coltivazione. A presto e buona giornata a tutti.

mercoledì 1 gennaio 2014

Calendario delle fasi lunari di Gennaio 2014

Buon pomeriggio a tutti verdebalconisti e buon 2014! Abbiamo lasciato l'anno vecchio e adesso è tempo di pensare alla nuova stagione che arriverà. Questo è il primo post dell'anno nuovo e spero di poterne fare molti altri per raccontarvi le mie gioie ed esperienze nel piccolo spazio di verde che ho a disposizione.

Gennaio è un mese di transizione sui nostri balconi e terrazzi, infatti, se le temperature lo permettono, possiamo iniziare a piantare ortaggi e fiori, con l'ausilio di una serra, che andranno a dimora all'inizio della primavera. Altrimenti attendiamo, senza impazienza, l'arrivo di febbraio e di temperature più miti.

I lavori che possiamo effettuare in questo mese sono:

  • in Luna Calante possiamo: iniziare a potare, ripulire le piante togliendo parti secche o danneggiate, preparare il terreno nei vasi o cassette che ospiteranno le piante, concimare con letame maturo, preparare i semenzai e le serre per la semina, seminare lattughe da taglio, sedano, valerianella. 
  • in Luna crescente possiamo: iniziare a trapiantare piante acquistate in vaso e a piantare, se il clima lo permette, in semenzaio, i semi di melanzana, peperoni, pomodori, basilico, zucchine, piselli, fave, ravanelli, aglio, cipolla e fiori annuali. 
Le gelate sono ancora in agguato, quindi proteggiamo le nostre piante più sensibili con teli di tessuto non tessuto, rimuoviamo l'acqua in eccesso dai sottovasi per evitare ghiaccio e marciumi radicali. Manteniamo pulito il balcone o terrazzo e rimuoviamo le parti morte dalle piante.

Facciamo un progetto per sfruttare al meglio lo spazio a disposizione e posizionare nel modo giusto ogni pianta che vorremmo impiantare. Facciamo il punto sull'anno appena trascorso, valutando le colture che abbiamo coltivato e i risultati che ci hanno dato (frutti, fioriture, semi, ecc...). 

Ecco il calendario di Gennaio:


Buona coltivazione a tutti e a presto!