sabato 27 aprile 2013

Coltivare... con la Luna!

La luna, chi di noi non ha mai ammirato nel cielo questo nostro satellite, così affascinante e misterioso!? Ebbene fin dall'antichità, i nostri avi avevano imparato ad osservarla e avevano notato che coltivando le piante seguendo i cicli lunari, assicurava risultati migliori, come: una crescita più forte e rigogliosa e un raccolto più abbondante.
Anche noi oggi, sul nostro balcone o terrazzo, possiamo riscoprire questo insegnamento contadino così prezioso, per avere risultati sorprendenti.
Il ciclo lunare si svolge circa in 29 giorni e mezzo ed è diviso in 4 fasi:
  • Luna Nuova (Novilunio): è la fase in cui la luna viene messa in ombra, poiché si frappone tra la terra e il sole, e quindi non risulta visibile dalla terra. Ha una durata di circa 8 giorni e sul calendario è indicata con un disco nero.
  • Primo Quarto: dopo il Novilunio, la luna si rende visibile dalla terra come un semicerchio rivolto con la pancia verso ovest. Ha durata di circa 7 giorni e sul calendario è indicata come una falce rivolta a destra.
  • Luna Crescente: è detta la luna che, a partire dal Primo Quarto, aumenta la sua pancia verso ovest, da qui il detto "Gobba a ponente, luna crescente".
  • Luna Piena (Plenilunio): è la fase in cui la terra si trova tra la luna e il sole, quindi la faccia del satellite è illuminata dal sole e dalla terra si vede il disco lunare completo. Ha una durata di circa 7 giorni e sul calendario è indicata con un disco bianco.
  • Ultimo Quarto: dopo il Plenilunio, la luna inizia a tornare in ombra, tra la terra e il sole, e si rende visibile come un semicerchio con la pancia rivolta ad est. Ha una durata di circa 7 giorni e sul calendario è indicata come una falce rivolta a sinistra.
  • Luna Calante: è detta la luna che, a partire dall' Ultimo Quarto, diminuisce la sua pancia verso est, da qui il detto "Gobba a levante, luna calante".


Seguire questo ciclo può sembrare difficoltoso, ma in realtà non ci occorre altro che osservare il cielo e un calendario, o internet, per sapere in quale periodo ci troviamo e regolarci di conseguenza.
Ad esempio oggi, 27/04/2013, ci troviamo al terzo giorno della fase di Plenilunio. Essendo la durata di circa 7 giorni, possiamo calcolare che entreremo in fase di Luna Calante il 02/05/2013. Andando avanti così potremmo avere tutti i giorni in cui ci sarà il passaggio di stato. Chi considera impossibile calcolare le varie fasi, può far ricorso ai calendari lunari già pronti e disponibili o sui calendari o sul web. In questo caso consiglio sempre di verificare, guardando direttamente la luna, se le date corrispondono.

Molte nostre piante in appartamento, o su balcone e terrazzo, risentono dell'esposizione alla luce lunare, che ne stimola la crescita e la fioritura in modo più rigoglioso. Per questo sono utili i bagni di luna. Essi consistono nell'esporre le piante alla luce lunare diretta per favorirne lo sviluppo.

I lavori da effettuare in Luna Calante sono:
  • Potatura, cimatura, sarchiatura, rinnovamento, pulizia e preparazione del terriccio, concimazioni, innesti, travaso dei gerani, oleandri, fucsie e ortensie, pulizia dei vasi e contenitori, trattamenti antiparassitari (anche in luna nuova), semina di verdure da foglia (lattuga, valerianella, ecc.), bulbi (cipolla, aglio, ecc.) e verdure autunnali (porri, finocci, ecc.), raccolta di prodotti orticoli destinati alle conserve (pomodori, ecc.) e di aromatiche destinate al consumo fresco (timo, origano, menta, ecc.).
I lavori da effettuare in Luna Crescente sono:
  • Prelevamento di getti e talee, rinvaso e trapianto, semina di verdure primaverili ed estive (pomodori, zucchine, ecc.), di leguminose (pisello, fagioli, ecc.), aromatiche (salvia, menta, origano, ecc.) e ortaggi invernali da foglia (indivia, cavolo, ecc.), messa a dimora di ortaggi, piante da frutto e aromatiche, raccolta di frutta e verdura da consumare fresca e di aromatiche da trasformare (pesto, ecc.) o da essiccare.
Potrebbe risultare molto utile tenere un diario annuale di coltivazione con riferimento alle fasi lunari, per valutare lo sviluppo e l'efficacia degli interventi e delle tecniche colturali utilizzate.






Questa è una scheda ideata da me che spero passa esservi utile per le vostre colture. Potete scaricarla e stamparla liberamente. Vi auguro buona coltivazione e che la luna vi sia sempre favorevole.

lunedì 22 aprile 2013

Contenitori alternativi per l'orto sul balcone.

Oggi, in occasione della Giornata della Terra 2013, volevo farvi vedere un metodo pratico, veloce, economico ed ecologico per preparare, sul balcone, i contenitori per i vostri ortaggi o verdure.
Utilizzeremo le cassette che servono per trasportare frutta o verdura, in plastica, più duratura ma esteticamente carente, o legno, molto più belle e versatili soprattutto se dipinte o decorate in base al vostro estro creativo. Certamente vi sarà capitato di vedere montagne di questi oggetti accatastati fuori dalle frutterie o dai supermercati. Purtroppo nella maggioranza dei casi vengono buttate senza essere riutilizzate o riciclate, quindi sono sicuro che il negoziante sarà ben contento di potervi dare una o più cassette, in base alle vostre necessità colturali e di spazio.


Una volta ottenuto il contenitore torniamo a casa e facciamo l'inventario di cosa ci servirà per realizzare la nostra opera:
  • 1 telo di plastica spessa (di quelli utilizzati per coprire i mobili durante i lavori di ristrutturazione), facilmente reperibile in ferramenta.
  • argilla espansa, reperibile in garden center, vivai e negozi per il giardinaggio.
  • 1 telo di tessuto non tessuto, sempre reperibile in garden center, vivai e negozi per il giardinaggio.
  • un buon terriccio per orto o universale.
  • stallatico o letame maturo, reperibile in negozi per il giardinaggio, garden center, vivai o allevatori.
  • forbici.
  • paletta da giardino.
  • metro e penna.
  • filo di ferro (per la copertura).
  • nastro adesivo (va benissimo quello da pacchi).
A questo punto possiamo iniziare prendendo le misure della lunghezza, altezza e larghezza della nostra cassetta. Dopodiché andremo a riportare i dati ottenuti sul telo di plastica formando questo disegno:

In questo caso ho riportato come esempio le misure della mia cassetta: 46 cm di lunghezza, 24 cm di larghezza, 10 cm di altezza. I quattro bracci da 20 cm esterni, serviranno per chiudere completamente i fori laterali del contenitore quando andremo a mettere la terra all'interno. Infatti lo scopo del telo sarà quello di contenere il terriccio che altrimenti cadrebbe dalle aperture.
Dopo aver ritagliato la forma, a seconda delle misure che ci occorrono, andremo a posizionarla all'interno della cassetta.

 
Come si può vedere i bordi di 10 cm di altezza vanno ripiegati e adattati ai lati della cassetta, mentre i bracci esterni da 20 cm andranno piegati lungo i bordi esterni.


Fissiamo il tutto con il nastro.


Durante il fissaggio con il nastro adesivo è importante verificare che il telo sia ben poggiato sul fondo della cassetta. Questo perché se fosse troppo teso, con il peso della terra, avremmo una maggiore possibilità di rottura.
Il risultato finale dovrebbe essere questo:


Il "vaso" è quasi pronto, ma manca ancora una cosa fondamentale per la buona riuscita della nostra futura coltivazione: i fori di drenaggio dell'acqua.
Per bucherellare il fondo del nostro telo di plastica possiamo utilizzare quello che abbiamo a portata di mano: stecchini, forchette, forbici, coltellini, ecc.
L'importante è che alla fine potremmo disporre di ottimi punti di scolo evitando così dannosi ristagni idrici.


Procediamo finalmente al riempimento mettendo come primo strato l'argilla espansa in modo uniforme (questo per favorire il drenaggio dell'acqua).


Poi, prima di inserire il terriccio, per evitare di far mescolare l'argilla con la terra, in vista di un futuro riutilizzo, stendiamo su essa il tessuto non tessuto. Questo particolare telo permette il passaggio idrico ed è traspirante, permettendo così l'ossigenazione del terreno.


Spargiamo uno strato di terra, circa fino a metà della cassetta, e aggiungiamo una parte (circa il 30% del totale) di stallatico o letame maturo. Ricopriamo con altra terra e mescoliamo.
In questo modo, quando i nostri semi si schiuderanno potranno contare su un ottimo nutrimento naturale.


Adesso possiamo riversare il terriccio fino a 5-6 cm dal bordo.


Volendo si possono aggiungere delle coperture con filo di ferro, inserendolo nei fori della cassetta (come in foto) o fissandolo con legature, e tessuto non tessuto.



Questa è la culla terminata, che andrà ad ospitare i nostri succulenti ortaggi e gustose verdure.


Non resta che mettersi all'opera e munirsi di sementi o piantine già pronte.

 Buona semina e buon divertimento a tutti.


giovedì 18 aprile 2013

La Fragola, scheda di riconoscimento e coltivazione in vaso.

Vi è mai capitato di fare una passeggiata, in un bosco o in una radura, e di imbattervi in un cespuglio di fragole selvatiche? Una fortuna meravigliosa. Soltanto il pensiero di mangiare quelle fragoline zuccherine è un piacere per il palato. Ebbene se non abbiamo tempo o modo di raggiungerle nel loro habitat naturale perché non portarle nel nostro spazio!?
La coltivazione delle fragole in vaso, sul mio balcone, ha proprio questo scopo. Mi piace molto l'idea di poter assaporare dei frutti buoni, dolci, saporiti e che per di più abbiamo curato noi, con metodi naturali, quando arriva la primavera. Senza contare poi il fattore estetico e decorativo delle piantine e dei fiori. Adoro veramente questa erbacea che da molte molte soddisfazioni a chi sceglie di piantarla.
Immaginate di alzarvi, di affacciarvi dalla finestra, e lì, a darvi il buongiorno c'è quel grazioso vasetto con grappoli rossi che vi invitano a fare una colazione con i fiocchi. Uno spettacolo che non ha prezzo.
Secondo il mio modesto parere, vale veramente la pena acquistarne almeno un paio di vasetti.


Dopo questa piccola introduzione ed omaggio, direi dovuto, passiamo alle schede di riconoscimento e di coltivazione in vaso:

Come è fatta: piccola pianta erbacea perenne alta 15–20 cm. Le radici hanno un rizoma cilindrico da cui partono i fusti, le foglie e gli stoloni striscianti e radicanti. Dai nodi di questi prendono origine nuove piantine, che possono essere prese e rinvasate. Le foglie verde brillante, superiormente, e biancastre, inferiormente, hanno un picciolo lungo che parte dal rizoma radicale. Sono divise in tre foglioline tondeggianti  con margine dentato. I fusti fioriferi sono cilindrici e rivestiti da leggera peluria. I fiori bianchi, prima eretti e poi penduli, sono formati da cinque petali tondeggianti. Fiorisce da aprile fino ad inizio estate, alcune specie possono rifiorire in autunno.  Il frutto globoso ed ovoide diviene rosso e profumato a maturità e si sviluppa sugli apici dei fusti fioriferi.

Dove è diffusa: la si trova nei boschi, nei luoghi erbosi e nelle radure, fino a 1800 m.

Dove coltivare: la fragola non ha grandi necessità, ma non è conveniente utilizzare vasi al di sotto dei 25 cm di diametro. Meglio utilizzare le ciotole così da favorirne l'espansione.

 
Che terreno e come concimare: il terreno deve essere ben drenato, leggero e leggermente acido. Per ottenere questo si può aggiungere a del terriccio universale una parte di torba acida. Per fertilizzare si può usare dello stallatico da aggiungere al terreno iniziale. Anche la cenere di legna è indicata per aumentare l'apporto di sostanze nutritive. Per favorire il drenaggio dell'acqua, si può posizionare dell'argilla espansa sul fondo del vaso.
 
Come posizionarla: essendo un erbacea da sottobosco va posizionata a mezz'ombra, rivolta a sud- ovest, ma ha comunque bisogno di alcune ore di sole. Non tollera la siccità e riesce a resistere al freddo, se non prolungato.  
 
Quando innaffiare: teme molto i ristagni idrici, che portano a marciumi radicali, ma va mantenuta costantemente umida, soprattutto quando la temperatura aumenta. Durante la somministrazione dell'acqua, bisogna fare attenzione a non bagnare i rizomi basali e le foglie. Nella stagione fredda le innaffiature vanno ridotte a 1 - 2 a settimana, valutando anche l'esposizione e le precipitazioni.
 
Quando trapiantare: le nuove piantine si possono ottenere dagli stoloni. Le piante figlie vanno posizionate in un nuovo vaso, ma lasciando il collegamento con la madre fino alla primavera successiva. Solo a qual punto si può controllare la radicazione e si può tagliare il "ponte".

 
Come curare: rimuovere le foglie marroni e malate, estirpare eventuali erbe infestanti e controllare periodicamente la presenza di parassiti. La fragola è soggetta: ad attacchi da parte di afidi, che si possono rimuovere anche manualmente alla prima comparsa, e acari; a malattie fungine, come il mal bianco, che si può combattere con la vaporizzazione di zolfo, e la muffa grigia.
 
Quando raccogliere: le fragole vanno raccolte nelle prime ore del mattino, quando si presentano completamente rosse. Le varietà bifide (che producono i frutti più volte) assicureranno un raccolto più duraturo ma necessitano di riposo invernale.
 
Curiosità: le fragole hanno avuto estimatori in ogni epoca fin dalla preistoria. Coltivate dal Re Sole, celebrate da Virgilio e chiamate "cibo delle fate" da Shakespeare. Rappresentano la primavera, la luce che caccia il buio dell'inverno, il sole. Il fiore invece simboleggia sentimenti di stima e amore. La fragola è anche medicinale, diuretica, astringente, depurativa e tonica. Le foglie e le radici venivano utilizzate sulle ferite e le piaghe per farle guarire.
 


lunedì 15 aprile 2013

Pronti, partenza... VIA!

La primavera è ormai arrivata e con Lei abbiamo assistito in questi giorni al risveglio meraviglioso e sempre nuovo della Natura. E proprio l'amore e la passione per questo spettacolo ciclico mi hanno convinto ad aprire questa finestra sul web. Sono sempre stato emozionato nel vedere come da un seme, un piccolissimo involucro che racchiude una forza immensa, possa nascere una piantina che crescendo diverrà energia per noi e per questo nostro pianeta, oggi troppo trascurato e sporcato. Poter piantare, seguire da vicino ed essere l'artefice di questo miracolo anche avendo solo a disposizione un balcone o un terrazzo, è una soddisfazione immensa. Per non parlare poi delle cospicue ricompense culinarie e floreali che ci danno le nostre piante. Loro sono fatte così, gli basta acqua, sole, nutrimento e un pizzico di amore e ti ripagano in modo infinito.


Condividere con voi una parte di questa soddisfazione è lo scopo di questo blog. Spero di poter creare post interessanti e costruttivi, senza avere la presunzione di insegnare, perché non sono un professore. Sarò sempre pronto ad ascoltare consigli e vissuti di persone con più esperienza, con la voglia di dire, di fare e con la mia stessa passione. Quindi aspetto numerosi commenti per creare un dialogo tra amici che si rispettano reciprocamente. L'unica libertà che mi prendo, e spero che siate d'accordo con me, è quella di eliminare i commenti che vanno a minare la cortesia e offendono la persona. C'è fin troppa ignoranza (senza offendere il vero significato del termine) in giro e possiamo benissimo farne a meno.


Pubblicherò almeno una volta a settimana, non necessariamente con un giorno prestabilito.
Tutte le immagini utilizzate sono scattate da me e quindi di mia proprietà.

Bene, a questo punto non mi resta che dire: "Buona lettura e buon viaggio a tutti!"