mercoledì 23 aprile 2014

Pomodoro, scheda di coltivazione in vaso.

Buon pomeriggio a tutti amici del verde e della coltivazione. Mi scuso per l'assenza ma in questo periodo ho un po più di impegni universitari. Oggi, visto l'arrivo della primavera, voglio parlarvi di un ortaggio famosissimo, ottimo e di facile coltivazione, il Pomodoro. Esistono tantissime varietà di questo ortaggio, ma quelle che mi hanno dato i risultati migliori in vaso sono i Pomodorini a Grappolo, Ciliegino, Pachino, Pomodoro in miniatura e la varietà Principe Borghese. Questa pianta, essendo di facile sviluppo, è indicata anche per coloro che volessero iniziare per la prima volta un'esperienza di coltivazione sul proprio balcone o terrazzo. Anche partendo da seme il risultato è assicurato.


Dopo questa piccola introduzione, passiamo subito alla scheda vera e propria e vediamo come coltivare al meglio il Pomodoro:

Com'è fatto: pianta erbacea annuale, a portamento inizialmente eretto, nel primo stadio di sviluppo, che poi diviene decombente nella fase della fruttificazione. Le radici sono fittonanti e si espandono lateralmente e in profondità. Il fusto e le foglie sono ricoperti da peli ghiandolari che producono una secrezione dall'odore tipico. L'altezza, in base alla specie, varia da 1 a 2 metri. Le foglie sono pennatosette, profondamente incise e con bordo irregolare e con varie foglioline di grandezze diverse. I fiori sono gialli, bisessuati e si dipartono da un'asse centrale, con peduncoli della stessa lunghezza. Organizzati in racemi formati da 4 - 12 infiorescenze. Il frutto, commestibile, è una bacca di forma variabile, sferica, allungata, globosa, con buccia sottile e polpa dolce-acidula. I semi sono numerosi, a maturità, posti nel cuore della bacca e immersi in abbondante mucillagine. Si possono avere varietà precoci o tardive, determinate (cioè che non necessitano di sfemminellatura) o indeterminate (cioè che necessitano di sfemminellatura)  e, in base al portamento, nane o rampicanti.


Dove è diffuso: pianta originaria del Sud America, entrata a far parte delle coltivazioni Europee a partire dalla seconda metà del XVII secolo. Oggi la sua coltivazione è diffusissima ed è uno degli ortaggi più coltivati, sviluppati ed utilizzati a livello gastronomico, in Italia e nel Mondo. Si coltiva fino a 1200 metri di altitudine, purché il terreno lo permetta e il ciclo di coltivazione sia breve. La sua diffusione negli orti e sui terrazzi è stata favorita anche dalla sua facilità di coltivazione.

Dove coltivare: il Pomodoro presenta radici profonde, quindi necessita di contenitori ampi, almeno 40 cm di diametro e di profondità. Io consiglio di utilizzare le cassette appositamente preparate, che danno risultati ottimi.


Che terreno e come concimare: il terreno è fondamentale per uno sviluppo buono e un'ottima fruttificazione. Deve essere morbido, fresco, ben drenato e ricco di sostanza organica. Una miscela ottima è: 40% terriccio universale, 20% torba, 15% letame ben maturo e 5% sabbia. Durante la preparazione del substrato, prima della messa a dimora o subito dopo la comparsa delle prime 5 foglie vere, consiglio di aggiungere una piccola quantità di cenere di legna (attenzione a non abbondare per non rendere il terreno troppo alcalino). Le concimazioni vanno effettuate ogni 10 giorni. Io utilizzo il macerato di ortica, con l'aggiunta di piccole quantità di cenere, e devo dire che ho ottenuto risultati ottimi. Si possono utilizzare anche altri concimi naturali, come il sangue di bue. L'importante è fornire alla pianta le giuste quantità di azoto, potassio e fosforo. Non esageriamo con le quantità di concime utilizzato, altrimenti stimoleremo l'emissione di grandi quantità di foglie a discapito dei frutti.

Come posizionare: essendo originaria del Sud America, ha bisogno di posizioni molto soleggiate per ottenere frutti ben maturi e dolci. Consiglio esposizioni a est, sud-est, sud-ovest. Scegliamo un punto del nostro terrazzo o balcone riparato dal vento eccessivo. Infatti le raffiche troppo forti potrebbero danneggiare i frutti o modificare la forma del Pomodoro stesso rendendolo esile e debole.


Quando innaffiare: le innaffiature devono essere abbondanti e regolari nella fase seguente alla germogliazione e durante tutta la vita della pianta. Si devono evitare i ristagni idrici che portano marciumi radicali e del frutto. Tra una innaffiatura e l'altra è consigliabile attendere che il terreno in superficie sia completamente asciutto. Evitiamo, durante la somministrazione di acqua, di bagnare il colletto, le foglie e i frutti del Pomodoro. Inoltre cerchiamo di utilizzare acqua a temperatura ambiente, infatti acque troppo fredde creano uno shock termico alle radici bloccando o ritardando la crescita.

Quando piantare e trapiantare: i semi possono essere messi direttamente a dimora, ad una profondità di 2-3 mm (in base alla grandezza del seme), oppure posizionati in contenitori in plastica o torba. Il periodo migliore per effettuare la semina è fine Marzo inizio Aprile. L'importante comunque è che la temperatura non scenda mai sotto i 6°C e che si mantenga più o meno costante sopra i 15°C. Prepariamo prima le buchette dove posizioneremo il seme così da stabilire bene le distanze tra una pianta e l'altra (se coltiviamo in cassette). Dovremo calcolare circa una 30 di cm tra le piante. La germogliazione, se le temperature sono buone, si avrà dopo 7-20 giorni. Il trapianto si potrà effettuare quando le piantine saranno alte 15-20 cm e avranno emesso le prime 3-4 foglie vere. Se acquistiamo piante già pronte in vivaio, il periodo ottimale per il trapianto è Aprile. Per la messa a dimora rispettiamo gli stessi criteri di distanza del posizionamento dei semi.


Come curare: il Pomodoro è una pianta abbastanza rustica che però richiede, per avere ottimi risultati, una serie di accorgimenti indispensabili. La "sfemminellatura" è una pratica fondamentale che consiste nel rimuovere i getti laterali all'ascella delle foglie (detti femminelle). Questi infatti, se lasciati sviluppare tolgono forza e vigore all'apice della pianta e diminuiscono la quantità di frutti. Forniamo dei tutori, ad esempio canne di bambù, ai fusti, per mantenerli sempre dritti e ben orientati. Quando le piantine sono ancora tenere e giovani prestiamo attenzione ai parassiti, come afidi, dorifora o nottue (nella foto in basso), che potrebbero compromettere tutto il raccolto futuro. Evitiamo di bagnare foglie e colletto radicale, per scongiurare marciumi o muffe. Il pomodoro non sopporta ambienti umidi. Per combattere i parassiti animali e non, possiamo utilizzare macerati, zolfo, acqua ramata e, se proprio non abbiamo altre alternative, il piretro. Rimuoviamo le foglie ingiallite e rovinate.


Quando raccogliere: la raccolta si effettua solitamente 150 giorni dopo la semina. Verso il mese di Giugno e fino ad Ottobre. Il grado di maturazione dipende dall'uso che si vuole fare del pomodoro. Se li vogliamo consumare freschi, vanno raccolti quando sono ben maturi e rossi, così da poter assaporare il sapore nel pieno delle proprietà organolettiche. Se li vogliamo utilizzare per metterli sott'olio conviene attendere un po di più e raccogliere il frutto quando inizia ad appassire. Per insalata conviene raccogliere quando il colore è rosato e con pochi semi. Per prelevare nel modo giusto il Pomodoro, senza creare traumi alla pianta, si deve afferrare la bacca e ruotarla leggermente. In questo modo si staccherà senza alcuna fatica. Se invece vogliamo raccogliere l'intero ramo fruttifero, conviene recidere il tutto subito dopo il punto di innesto con il fusto.


Curiosità: il nome "Pomo d'oro" fu dato dal botanico senese Pierandrea Mattioli, egli fu ispirato dal colore del frutto in origine giallo dorato. Inizialmente i Pomodori in Europa non furono presi con gioia. Infatti lo si considerava velenoso  e adatto solo come pianta ornamentale. Soltanto fra Settecento e Ottocento iniziò la sua ascesa verso l'olimpo della gastronomia e si conquistò il posto che oggi ricopre: signore delle salse. Dal punto di vista nutrizionale il Pomodoro è un toccasana. Presenta infatti un potere alcalinizzante (indicato per abbassare l'acidità in diete ricche di proteine) e contiene: vitamina A, B e C; sali alcalini di ferro e di fosforo. A maturità contiene una discreta quantità di zuccheri.

sabato 5 aprile 2014

Calendario delle fasi lunari di Aprile 2014

Buongiorno a tutti amici del verde e buon inizio di mese. Siamo ad Aprile. Questo mese è il mese della rinascita e dello sviluppo, è importantissimo per la buona riuscita delle nostre colture e per poterci assicurare un ottimo raccolto durante i mesi estivi. Tutti gli interventi che andremo ad effettuare in questo periodo saranno infatti fondamentali per le nostre amiche verdi. Quindi prestiamo particolare attenzione alle fasi della luna e alle varie tecniche che andremo ad utilizzare.
Ottimo mese per effettuare la semina, in quanto durante Aprile la natura ha una marcia in più. Facciamo, come sempre, attenzione alle gelate improvvise che potrebbero verificarsi soprattutto durante la prima metà del mese. Sbalzi repentini di temperatura potrebbero vanificare i nostri sforzi e uccidere le piante più delicate.

Vediamo allora quali sono i lavori da poter effettuare in sintonia con il nostro satellite naturale:

  • in Luna Calante possiamo: effettuare potature di riordino per gli arbusti sempreverdi, potature di rinforzo per rose, piante da fiore; concimare con concimi a lenta cessione (letame maturo) e dopo la metà del mese iniziare le concimazioni liquide (macerato d'ortica); trapiantare bulbi di cipolla, rinvasare le piante che necessitano di vasi più grandi, sfoltire radici e parte aerea delle piante che lo richiedono (gerani), iniziare i trattamenti di rinforzo con macerato d'ortica, preparare il terreno e le cassette che andranno ad accogliere i nostri ortaggi, seminare carota, cavolfiore, radicchio, spinacio, porro, sedano, lattuga e lattuga da taglio, cipolla, patata, rapa, ravanello e barbabietola.

  • in Luna Crescente possiamo: effettuare l'interramento dei bulbi a fioritura autunnale ed estiva, abituare e riportare gradualmente le nostre piante, che hanno svernato in appartamento, all'aperto; travasare le piante acquistate nei vivai, seminare fiori annuali, biennali e perenni (malva, girasoli, tagete), ortaggi come cetriolo, zucchina, pomodoro, rucola selvatica, pisello, fagiolo e fagiolino.
Prestiamo attenzione alle semine, manteniamo sempre il terreno umido ma mai fradicio. 

Ecco i calendario:


Buona semina e buona coltivazione a tutti!