mercoledì 4 marzo 2015

Calendario delle fasi lunari di Marzo 2015

Buonasera amici coltivatori e appassionati di verde urbano. Eccoci giunti di nuovo a Marzo. Questo mese è il mese della rinascita e del risveglio. Le nostre bulbose stanno facendo capolino e, nelle zone particolarmente miti già sono in fioritura da diverso tempo.
Oltre ai primi annunci di primavera, durante i 31 giorni di Marzo è possibile qualche colpo di coda dell'Inverno, soprattutto nella prima quindicina. Facciamo attenzione allora al controllo delle temperature, magari posizionando un termometro da esterno sul nostro terrazzo o balcone, che possono vanificare le nostre sementi compromettendone la germinazione.
Entro i primi giorni del mese è bene completare, in luna calante, la potatura della rosa e delle altre piante da fiore o arbusti che richiedono questi interventi.
Quando la temperatura sale sopra i 15°C spostiamo all'esterno, nelle ore diurne, le piante che avevamo ricoverato in appartamento, ripuliamole dalle eventuali foglie morte o appassite e verifichiamo se sia necessario un travaso. Non posizioniamole subito in una posizione in pieno sole, ma facciamo abituare la pianta gradualmente, per evitare bruciature sulle foglie e danni irreparabili.
Iniziamo una concimatura un po più abbondante per tutte le piante del nostro spazio verde, con macerato d'ortica e altri macerati naturali.
Questo è anche un buon periodo per rincominciare a rifornire le nostre scorte di piante da macero, tra cui ortica, equiseto, tarassaco, consolida, ecc... Si potrà continuare ala raccolta per tutto il periodo primaverile ed estivo.

Per i lavori da effettuare in luna calante e crescente rimando al post, già presente su questo blog, di Marzo 2014: http://verdebalcone.blogspot.it/2014/03/calendario-delle-fasi-lunari-di-marzo.html.

Ecco per voi il calendario del mese:


Buona coltivazione e buon inizio di stagione a tutti voi! 

giovedì 26 febbraio 2015

Basilico, scheda di riconoscimento e coltivazione in vaso.

Buongiorno amici verdebalconisti e coltivatori. Quest'oggi vi vorrei parlare di una aromatica, simbolo della nostra Italia, molto famosa in tutto il mondo e irrinunciabile sui nostri balconi, terrazzi e davanzali: il Basilico.
Questa aromatica, utilizzata tantissimo in cucina, è facilissima da piantare e coltivare in vaso, anche per chi si trova ad approcciare per la prima volta con il mondo della coltivazione. Il profumo dolce e avvolgente è inconfondibile e le spighe fiorite attirano insetti impollinatori, importantissimi per l'ecosistema e la riproduzione delle nostre amate piante.
Tra le varietà più diffuse vorrei ricordare il Basilico comune, il Basilico Genovese, famosissimo per essere utilizzato nel Pesto alla Genovese e a denominazione di origine protetta (DOP), il Basilico Greco, con foglie piccoline e fittissime, il Basilico a foglie di lattuga, con foglie grandi e di un verde intenso e il Basilico Porpora, con foglie di colore scuro, violaceo.


Bene, vediamo in dettaglio come si coltiva in vaso questa meraviglia della natura:

Nome: Basilico (Ocimum basilicum)

Com'è fatto: pianta erbacea annuale a portamento eretto e cespuglioso. Presenta fusti, alti fino a 60 cm, che tendono a lignificare alla base, eretti e ramificati. Le foglie opposte, di colore variabile, in base alla varietà, dal verde chiaro al nero, sono picciolate, ovato-lanceolate e leggermente seghettate, con apice acuminato. Se le si strofina, sprigionano un aroma dolciastro inconfondibile, che varia in base alla varietà coltivata, dall'odore di limone (Basilico Lemon), alla cannella (Basilico Cinnamon). I fiori bianchi o rosati, in base alla varietà, sono raggruppati in spighe verticillari, che partono dall'ascella fogliare e continuano dall'apice del fusto. I semi, di facile formazione, sono piccoli, neri, e possono essere conservati e interrati anche dopo 3-4 anni.


Dove è diffuso: il basilico è originario delle regioni calde dell'Asia tropicale, come l'india. In Europa e in Italia fu introdotto per il suo aroma e per l'utilizzo culinario e aromatico. In seguito è entrato a far parte così strettamente della cultura culinaria Italiana, da divenire un must in molti piatti. Il più famoso e rinomato è il Pesto alla Genovese, con cui il Basilico Genovese si è guadagnato il riconoscimento DOP. Si possono reperire le piantine o le foglie in qualsiasi vivaio o supermercato in ogni stagione.

Dove coltivare: come detto in precedenza, il basilico è una pianta che si adatta benissimo alla coltivazione in vaso. Si ottengono grandi risultati se si utilizzano vasi di medie e grandi dimensioni, dai 25-30 cm in su di diametro. Vanno benissimo anche le cassette o i contenitori smart POT e bacsac. Importante è controllare che vi siano fori di drenaggio sufficientemente grandi da garantire un ottimo drenaggio dell'acqua, in quanto i ristagni sono dannosi per la crescita di questa pianta.


Che terreno e come concimare: per il basilico utilizzare un terreno con una buona percentuale di sabbia, 40%, soffice, ricco di sostanza organica e ben drenante. Una miscela ideale è: terriccio universale 45%, sabbia di fiume 40%, letame maturo 15%. Evitiamo terreni argillosi, che si compattano se pressati con la mano, che soffocherebbero le radici. Per ottenere un ottimo drenaggio, posizioniamo sul fondo del vaso o del contenitore uno strato di argilla espansa o ciottoli. Le concimazioni non sono necessarie se, al momento della preparazione del terreno per la messa a dimora, forniamo una buona percentuale di materiale organico, come letame maturo o compost.

Come posizionare: preferisce zone ben soleggiate, anche se, nelle ore più calde della giornate, non disdegna una leggera ombreggiatura. Non posizionare in zone battute dal vento. Le esposizioni a Sud, Sud-Est sono le migliori. Necessita di una moderata umidità e non sopporta le temperature inferiori ai 10°C. In zone particolarmente fredde nelle ore notturne, anche durante i mesi estivi, consiglio di mettere a riparo le piante in una serra o con teli e tessuto non tessuto (TNT).


Quando innaffiare: durante la fase vegetativa necessita di abbondanti innaffiature. Bisogna fare attenzione che la terra non secchi mai completamente ma, allo stesso tempo, non si deve inzuppare il pane di terra. Infatti, sia l'eccessiva siccità, sia l'eccessiva somministrazione di acqua sono dannose per la salute della pianta. Quando il basilico necessita di acqua ci da dei segnali: le foglie appassiscono leggermente. In questo caso bisogna intervenire prontamente per evitare che l'appassimento arrivi a livelli irreversibili per la pianta.

Quando piantare e trapiantare: piantare il basilico è un operazione molto semplice e che da quasi sempre ottimi risultati. Per questo è molto indicata ai neofiti e per invogliare e far avvicinare i più piccoli alla coltivazione di piante ed ortaggi. I semi vanno impiantati verso febbraio-marzo in serra riscaldata, se le temperature scendono sotto i 10°C. Altrimenti è possibile mettere direttamente a dimora le sementi, a una distanza di 10 cm tra una pianta e l'altra. Utilizzare per la semina, un terreno soffice e ben drenante, un mix di terriccio universale 45%, torba 10% e sabbia 45% è ottimo. Dopo circa una settimana dalla semina, si dovrebbero iniziare a vedere i primi germogli. Le piantine se troppo vicine vanno diradate e vanno conservate le più vigorose. Se coltivate in serra, possono essere messe a dimora quando compaiono le prime 3-4 foglie vere.
Solitamente le operazioni di trapianto corrispondono alla fase di messa a dimora delle piante, questo perché il basilico è una pianta annuale che muore con la comparsa dei primi freddi. In ogni caso sarà necessario un rinvaso in tutti quei casi in cui le radici escano dai fori di drenaggio del contenitore.


Come curare: il basilico è una pianta rustica che non necessita di particolari attenzioni. Bastano pochi accorgimenti per assicurare una crescita robusta e rigogliosa. La pianta va cimata regolarmente per assicurare la formazione di nuovi germogli laterali e la forma a cespuglio. Se non lo si vuole portare a fioritura per ottenere i semi, bisogna recidere le spighe fiorite, così da stimolare la fuoriuscita di nuovi getti fogliari. Per quanto riguarda malattie e parassiti non presenta particolari criticità. Ribadisco l'attenzione alle irrigazioni ne troppo scarse, foglie che appassiscono e seccano, ne troppo abbondanti, ristagni idrici portano a marciumi radicali e morte della pianta.

Quando raccogliere: le foglie possono essere raccolte ed utilizzate fresche per tutta la stagione vegetativa del basilico, con un picco nei periodi estivi (Giugno, Luglio e Agosto). Si possono anche conservare per i mesi invernali in congelatore o sottolio (per ulteriori informazioni su come conservare al meglio il basilico e le altre aromatiche rimando al post di verdebalcone: http://verdebalcone.blogspot.it/2013/06/larte-di-raccogliere-ed-essiccare-le.html). Le foglie oltre al rinomato pesto, sono ottime anche per piatti freddi, come mozzarella, pomodoro e basilico, o per aromatizzare il pomodoro che andrà poi a condire la pasta. Grazie al particolare aroma è indicato anche per accompagnare piatti di pesce, frittate, insalate e verdure grigliate.


Curiosità: il nome Basilico deriva dal latino Basilicum, che a sua volta deriva dal greco Basilikòs che significa maestoso, regale. Da li il nome di pianta regale. Questo probabilmente dovuto alle sue numerose proprietà e alla sacralità attribuita da molte popolazioni, tra cui Egizi e Indù. Un'altra attribuzione del nome va riferita al Basiliscus, creatura mitologica presente nei bestiari europei, che veniva definita "re dei serpenti" e che pietrificava con lo sguardo. Il basilico ne era un antidoto.
Alla pianta venivano attribuiti poteri magici, gli Egizi la reputavano pianta degli dei, Plinio il Vecchio le attribuiva un potere afrodisiaco. Inoltre ha il potere di agire sulla mente e di aumentare la concentrazione e la memoria. Portare un sacchetto di basilico addosso aiuta i rapporti di amicizia e quelli famigliari.
Famosa è la citazione del basilico nel Decameron di Boccaccio nella novella di Lisabetta da Messina. Essa conservava la testa dell'amante decapitato dai suoi fratelli in un vaso di basilico. Questo rimanda anche alla tradizione Cristiana per cui il basilico nacque in un vaso in cui Salomè aveva sotterrato la testa di San Giovanni Battista.
Infine in erboristeria il basilico presenta proprietà tonico-digestive, antispasmodiche, antinfiammatorie e antisettiche.


Spero di essere stato utile. Vi auguro una buona coltivazione e una buona giornata.

martedì 10 febbraio 2015

Margherita, bella in ogni stagione.

Buonasera amici del verde e della coltivazione in città. Iniziamo questo 2015 Parlando di una pianta che merita di diritto un posto sui nostri balconi o terrazze, per il portamento e le fioriture che regala: la margherita. Questa pianta rustica, non richiede particolari attenzioni ed è indicata anche per quelle persone alle prime armi con il mondo della coltivazione.
Il nome scientifico di questa specie è Leucanthemum, anche se si utilizza come sinonimo anche il nome Chrysanthemum. Quindi è possibile trovare entrambi i termini per indicare la stessa pianta.
Tra le specie più comuni vorrei ricordare il Leucanthemum vulgare o Leucanthemum chrysanthemum, margherita comune, diffusissima nei prati italiani, e il Leucanthemum maximum, la margherita dei giardini con fiori più grandi.


Ma passiamo alla scheda di coltivazione:

Nome: Margherita (Leucanthemum - Chrysanthemum)

Com'è fatta: pianta erbacea, suffruticosa, perenne, a portamento cespuglioso e rizomatosa. Presenta fusti eretti e esili che tendono a ramificare alla base. Le radici si dipartono dal breve rizoma. Le foglie di colore verde brillante con riflessi argentei, sono poste sia alla base che lungo i fusti. Quelle alla base sono semplici, picciolate, spatolate o rotondeggianti; quelle lungo i fusti sono sessili, da profondamente lobate a pennatopartite e frastagliate. All'apice dei fusti, da Aprile a Novembre, ma anche in pieno inverno se le condizioni sono favorevoli, compaiono i capolini fioriti con la classica forma a margherita, di colore bianco, giallo o rosato. I fiori, per la presenza di una grande quantità di polline, attirano una grande quantità di insetti impollinatori e utili ai nostri balconi, tra cui ricordo i Sirfidi, molto utili per combattere la presenza di afidi.


Dove è diffusa: esistono numerose specie e varietà appartenenti a questo genere. La maggioranza di essi è originaria dell'Europa e sono facilmente reperibili allo stato selvatico in tutta la Penisola, come la margherita comune. Alcune specie sono presenti anche in Africa e in Asia. In Italia prediligono le zone montane o alpine, soprattutto su prati o bordure nei pressi di insediamenti umani. Le più diffuse a livello ornamentale sono le margherite dei giardini (Leucanthemum maximum), per il fiore di grandi dimensioni e la facilità di coltivazione.

Dove Coltivare: la margherita non richiede grandi accortezze, i vasi ideali sono di medie e grandi dimensioni e con una certa profondità, poiché l'apparato radicale si sviluppa in modo molto vistoso. Meglio se si utilizzano cassette o contenitori. Consiglio un diametro dai 25-30 cm in su. Sconsiglio l'utilizzo di ciotole se non abbastanza profonde. Il miglior materiale da utilizzare per far respirare bene le radici è il coccio o la terracotta, ma, visto il diametro e il peso, vanno benissimo anche vasi di plastica, legno o sacchi di iuta e pvc.


Che terreno e come concimare: il terreno ideale per la margherita è un terreno fertile, in quanto deve poter fornire molto nutrimento per le abbondanti fioriture, e che sia in grado di drenare in modo ottimale l'acqua. Io utilizzo un mix di: terriccio universale 40%, sabbia di fiume 15%, torba 15%, letame maturo 20% e terriccio da compost 10%. Poi in base alla consistenza si può aumentare o diminuire la percentuale di sabbia. Importante, come per quasi tutte le piante in vaso, è il drenaggio. Non si devono formare infatti ristagni idrici che potrebbero portare a marcire le radici e alla comparsa di muffe e funghi letali per la nostra pianta. Le concimazioni devono essere regolari:

  • una volta al mese durante i mesi invernali (dicembre - gennaio - febbraio), se il clima è rigido e scende sotto lo zero; 
  • se si ha una fioritura continua anche durante i mesi invernali, poiché il clima resta mite, le concimazioni devono essere effettuate ogni 15 giorni;
  • una volta ogni 15 giorni durante la primavera e i mesi della fioritura (da marzo a novembre)
Si può utilizzare un concime liquido come il macerato d'ortica o il sangue di bue, oppure del letame maturo o stallatico. Nel caso si utilizzi il letame, bisognerà assicurarsi che sia ben maturo e che sia steso uniformemente sulla superficie del vaso. 


Come Posizionare: la margherita ha una buona resistenza al freddo, purché non si scenda di molto al di sotto dello zero. Se ci troviamo in zone in cui gli inverni si mantengono miti, possiamo posizionare le nostre piante in qualsiasi posto soleggiato. Se al contrario, gli inverni sono molto rigidi, dobbiamo posizionare la Leucanthemum in una posizione riparata dal vento e coprirla con teli in TNT o PVC traspirante. Una posizione a sud-est è ottimale per questa specie. Infatti in posizioni in pieno sole le fioriture saranno più abbondanti.


Quando innaffiare: le innaffiature devono essere regolari, facendo asciugare leggermente il terreno tra una somministrazione e l'altra. Vanno evitati i ristagni idrici, quindi l'acqua nel sottovaso va rimossa dopo un'ora dalla somministrazione. Se ci sarà carenza di liquidi, la pianta ci segnalerà questa sofferenza tramite l'appassimento momentaneo di fiori e foglie. In questo tempo abbiamo un'ampio spettro di azione per correggere il tutto, somministrando acqua. Se invece continuerà la carenza, si passerà all'appassimento definitivo e in seguito alla morte della pianta.

Quando piantare e trapiantare: la margherita può essere piantata in luna crescente a partire da seme durante i mesi primaverili, da marzo a giugno. Il seme va interrato leggermente in un substrato soffice e ben drenante, torba 50%, sabbia 50%. Il tutto va mantenuto umido fino alla comparsa delle prime foglioline, spruzzando l'acqua con un nebulizzatore. La piantina può essere messa a dimora quando compaiono le prime due-tre foglie vere. Oppure si può riprodurre tramite talea nei mesi autunnali. La talea va prelevata in luna calante e posizionata su un substrato umido, per evitarne l'appassimento, in un luogo luminoso e ben ventilato, ma non ai raggi diretti del sole. Per favorire la radicazione si può utilizzare una polvere stimolante da posizionare alla base del taglio. Le parti migliori sono i fusti eretti, lunghi dai 10 ai 15 cm.
Il trapianto in un nuovo contenitore va effettuato ogni due anni, o quando vediamo le radici fuoriuscire dai buchi per il drenaggio dell'acqua. Il nuovo contenitore deve essere più grande di almeno 5-10 cm e più profondo del precedente. Per favorire una crescita sana dell'apparato radicale è utile rompere con le mani il pane radicale compatto che si forma sul fondo del vaso.


Come curare: la margherita è una pianta rustica che non ha pretese particolari. Per assicurare una duratura e rigogliosa vita e fioritura alla pianta bastano pochi semplici accorgimenti:

  1. teme gli attacchi degli afidi, che prediligono principalmente i capolini fioriti, compromettendo la fioritura. Questi possono essere combattuti naturalmente con le larve dei sirfidi, che sono attirati dal nettare dei fiori, oppure con la rimozione manuale o, in ultima battuta, con nebulizzazioni di piretro o altri insetticidi naturali (per altri rimedi rimando al post sugli afidi su questo blog:http://verdebalcone.blogspot.it/2013/05/afidi-piccoli-e-temibili-avversari.html).
  2. teme i ristagni idrici, come già detto abbondantemente, e la troppa siccità. Quindi evitiamo di annaffiare eccessivamente, o in modo scarso, e di mantenere per lunghi periodi grandi quantità di acqua nel sottovaso. I marciumi radicali sono molto frequenti. 
  3. teme le temperature di molto al di sotto dello zero. Quindi mettiamo a riparo la pianta durante l'inverno se è possibile spostarla, oppure copriamola con TNT o cappe in PVC traspiranti.
Questi sono gli accorgimenti principali da tenere a mente per avere successo con le margherite. Un'altro aspetto che possiamo nominare sono le concimazioni, da effettuare con regolarità e a dosi non eccessive.

Curiosità: nel linguaggio dei fiori la margherita rappresenta l'innocenza, la bontà d'animo, il candore, la verginità. Gli vengono attribuite proprietà profetiche, infatti la si sfoglia chiedendo se si è amati o non si è amati. Il nome Leucanthemum deriva dal greco leukos e anthemon, che significa letteralmente fiore bianco. Per tradizione simboleggia la primavera, poiché compare sui prati all'inizio della bella stagione.


Vi auguro una buona coltivazione e spero di essere stato utile. Un vaso di margherite sul balcone fa sempre primavera! 

lunedì 2 febbraio 2015

Calendario delle fasi lunari di Febbraio 2015

Buongiorno a tutti voi amici del verde e della coltivazione urbana. Vi faccio tanti auguri di un buon anno 2015, anche se in ritardo, e mi scuso per non aver pubblicato durante questi mesi. Ma eccomi qui pronto a continuare a condividere con voi le mie esperienze di coltivazione. 

Febbraio è da poco iniziato e il tempo di questi giorni non è dei migliori per le nostre creature vegetali. Infatti, gelo, neve, grandine, vento e condizioni atmosferiche estreme stanno mettendo a dura prova le coltivazioni cittadine. Ma d'altronde Febbraio è così, un mese di transizione tra l'inverno, che presto andrà via, e la primavera, annunciatrice di calore e nuova vita per la natura. 

Per i lavori che è possibile effettuare in luna calante e crescente rimando al post già pubblicato: http://verdebalcone.blogspot.it/2014/02/calendario-delle-fasi-lunari-di.html, che contiene i vari consigli su come gestire i nostri balconi e terrazzi e su cosa piantare.

Di seguito ho preparato la foto del calendario del mese con le varie fasi e l'orario in cui si avrà il cambio di stato. Spero di essere stato utile e vi auguro una buona giornata e buona coltivazione a tutti.


A presto con altri post.