domenica 5 gennaio 2014

Cicadellidi, flagello dei balconi.

Buongiorno a tutti appassionati di verde e coltivazione in città. Oggi vi vorrei parlare di un insetto piccolo ma molto fastidioso, la cicalina. Questo esserino appartiene ad una famiglia di insetti, i Cicadellidi, che comprende una grandissima varietà di specie e sottofamiglie (circa 20.000 specie sono state descritte e molte altre vengono scoperte ogni anno), si trova praticamente in ogni parte del mondo e riesce a parassitare una grandissima varietà di specie di piante. Io sono venuto in contatto per la prima volta con questi piccoli cicadellidi circa 3 anni fa. Infatti acquistando una piantina di timo, ho ricevuto in regalo una grande quantità di insettini (per questo adesso dico che bisogna sempre controllare accuratamente ogni singolo centimetro di pianta prima di acquistarla e portarla nel proprio spazio verde).

Il mio sarà un discorso generale sulla famiglia dei Cicadellidi e non sulle singole specie, vista la grandissima quantità presente e l'impossibilità ad esaminare specie per specie.

I Cicadellidi o Jessidi, appartengono all'ordine degli Emitteri o Rincoti e al sott'ordine degli Omotteri. Sono la famiglia più numerosa degli Auchenorrhyncha. Sono conosciuti in agricoltura per via dei danni diretti e indiretti che provocano con le loro punture.


Andiamo a vedere nel dettaglio come sono fatti e come possiamo riconoscerli sul balcone o terrazzo:

Come si presentano: sono insetti piccoli, dai 2 ai 20 millimetri di lunghezza, con corpo ovoidale allungato e stretto. Il capo è largo e tozzo, più grande dell'addome. Sono brillantemente colorati, con dominanza del colore verde, ma si possono avere anche specie marroni, azzurre, screziate di nero, rosso, colorate; mentre allo stadio giovanile appaiono bianche, trasparenti. Presentano due paia di ali leggermente sclerificate (indurite), dette tegmine, che hanno funzione di protezione e spostamento. Nei maschi le tegmine sono più lunghe dell'addome, mentre nelle femmine sono generalmente più corte.  Sempre per lo spostamento hanno zampe posteriori di tipo saltatorio, che permette ai Jessidi di spiccare discreti balzi. L'apparato buccale è pungente e succhiante. Somigliano ai Cercopidi, ma si possono distinguere da essi tramite le coxe (punto di aggancio della zampa dell'insetto con il corpo) posteriori molto allargate e per una o più serie di piccole spine sulle tibie posteriori, che si presentano più angolose. Le femmine sono provviste di ovopositore. Anche i Cicadellidi hanno organi membranosi atti ad emettere suoni tipici, ma a frequenze non udibili per l'orecchio umano, che utilizzano durante il corteggiamento per "conquistare la femmina". Il riconoscimento preventivo è molto difficile se gli esemplari coinvolti sono in numero ridotto. Questo è dovuto al fatto che le dimensioni così ridotte di questi insetti rendono ardua la loro localizzazione.


La riproduzione: la riproduzione è sessuata e ovipara. Riescono a dar vita a 2-3 generazioni all'anno. Dopo l'accoppiamento le femmine depongono le uova creando fessurazioni, con il robusto ovopositore, nei fusti delle piante. Le uova possono rimanere inattive da pochi mesi ad un anno, permettendo ai Jessidi di superare con facilità l'inverno. Infatti, in base alla specie, i Cicadellidi possono svernare allo stadio adulto, riparandosi tra le fessure della corteccia o tra i resti di vegetazione secca, o come uova. Quando le condizioni atmosferiche sono ottimali, le uova, depositate prima dell'autunno, si schiudono in poche settimane e le giovani ninfe iniziano a nutrirsi effettuando punture trofiche con cui succhiano la linfa della pianta. Lo stadio adulto viene raggiunto dopo una serie di 5 mute e il tempo impiegato per effettuare un ciclo completo varia in base alla specie, andando da alcune settimane ad alcuni mesi. Per la riproduzione viene effettuato un corteggiamento da parte dei maschi, tramite suoni, richiami e canzoni. Dando vita a più generazioni durante l'anno, i Cicadellidi riescono ad essere presenti sulle nostre colture in ogni periodo, dalla primavera all'autunno. La velocità di colonizzazione di un balcone o terrazzo è molto veloce. Questo è dovuto sia per la rapidità di spostamento, sia per il numero di individui che vanno a costituire la colonia.


Piante colpite: possono colpire una grande varietà di piante, sul balcone le più soggette sono le aromatiche (timo, origano, maggiorana, santoreggia, menta, salvia, mentuccia, basilico), le piante da fiore (violaciocca, non ti scordar di me, bocca di leone, tagete, ecc.) e le orticole (valerianella, insalatina da taglio, peperoncini, pomodori, ecc.). Naturalmente le piante indebolite o coltivate in modo errato sono le più soggette a subire attacchi.

Quando compaiono: compaiono dall'inizio di marzo, con i primi caldi, per poi avere un boom nei periodi estivi, da giugno ad agosto. Il caldo è fondamentale per questi piccoli insetti. Durante l'inverno solitamente scompaiono, ma possono continuare la loro attività in serra o se il clima si mantiene mite. Quindi prima di riporre le piante al sicuro, in serra o in casa, è opportuno verificare che non vi sia la presenza dei Cicadellidi.


Che danni provocano: i Jessidi provocano diversi danni più o meno gravi, in base alla parte della pianta colpita e al numero di singoli individui. La caratteristica principale, con la quale possiamo riconoscere la presenza di questi parassiti è la comparsa, sulla pagina superiore delle foglie, di macchioline o puntini gialli o decolorati. Questo sintomo viene detto picchiettatura ed è il risultato delle punture fatte dall'insetto per nutrirsi. Naturalmente i danni aumentano con l'aumentare del numero dei Cicadellidi presenti su una pianta. Infatti la conseguenza principale di una picchiettatura massiccia è il deperimento della foglia o della parte colpita, che va incontro a necrosi e morte. Inoltre, alcuni danni, ma di minore entità, possono essere inferti dagli ovopositori ai fusti delle nostre piante, durante la deposizione delle uova. Questi sono i danni cosiddetti diretti. Invece i danni indiretti, sono la possibilità di infezioni, soprattutto virali, provocate dalla puntura degli insetti. Tramite l'apparato buccale possono inoculare nei tessuti verdi delle piante una grande quantità di virosi e, spostandosi da una pianta all'altra in uno spazio ristretto come un balcone o un terrazzo, diffondono facilmente la malattia.


Predatori naturali: esistono molti predatori naturali che parassitano o si nutrono dei Cicadellidi. I principali e più diffusi sono degli insetti appartenenti alla famiglia dei Mimaridi (tra cui ricordo la specie Anagrus atomus). Questi, essendo oofagi (predano e parassitano le uova), riescono a colpire alla base le Cicaline. Tra gli altri predatori abbiamo Meconema meridionale, Oecanthus pellucens, Chrysoperla carnea e alcune specie di acari. Anche piccoli ragni saltatori e non, possono aiutarci nella lotta ai Cicadellidi.  Importante è riconoscere la presenza di questi predatori naturali sul balcone. Infatti se presenti, è opportuno non utilizzare insetticidi (anche se naturali), per non danneggiare gli insetti utili.


Come combatterli sul balcone: le Cicaline non sempre rappresentano una minaccia così forte sui nostri balconi. Come già detto sopra, la loro pericolosità è direttamente proporzionale al numero di individui presenti. Se notiamo una presenza massiccia sulle nostre piante possiamo correre ai ripari utilizzando un insetticida naturale a base di Piretro (solitamente si diluiscono 12 ml in 5 litri di acqua, quindi per 1 litro si utilizzano circa 3 ml di prodotto). Questo è molto efficace sugli esemplari giovani, mentre per gli adulti ho notato una certa resistenza. Evitiamo di utilizzarlo se notiamo la presenza di insetti utili, come quelli che ho citato sopra. Altri metodi del tutto naturali per allontanare i Cicadellidi sono: l'utilizzo di infusi o macerati a base di ortica, peperoncino, sapone di Marsiglia. Durante il periodo autunno-invernale, vista la inattività della maggioranza degli insetti utili, possiamo effettuare nebulizzazioni a base di piretro preventive.

Spero di essere stato sufficientemente chiaro e utile a voi tutti amici ed appassionati di coltivazione. A presto e buona giornata a tutti.

2 commenti:

  1. Ciao, l'articolo sui cicadellidi è molto utile e completo, volevo solo chiederti questo:
    Le foglie sono comunque commestibili (previa cottura) o proprio non si può fare niente una volta colpite?

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    1. Buongiorno, si le foglie sono comunque commestibili, se non troppo rovinate, anche se si potrebbe avere una perdita di aromi o di sapore dovuti alle punture dei cicadelidi.

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