lunedì 28 giugno 2021

Macerato d'ortica: concime, antiparassitario e tuttofare per il balcone.

Buongiorno amici coltivatori e appassionati di verde e natura. Ritorno a pubblicare a distanza di qualche anno dall'ultimo post. Questa mattina vorrei parlarvi di un macerato che ho ribattezzato "tuttofare". Stiamo parlando del macerato d'Ortica. Infatti esso è ottimo come concime naturale, è utilissimo come antiparassitario e ha un buon potere rinvigorente se spruzzato sulle foglie. Ho avuto il piacere di testarlo personalmente, da circa due anni lo utilizzo, sulle mie colture e devo dire che non mi ha mai deluso.
Certo non dobbiamo farci delle false illusioni o delle aspettative troppo elevate, infatti il macerato non risolverà certamente tutti i nostri problemi, però ci può dare una grossissima mano nel mandare avanti e far crescere nel modo migliore le nostre adorate figlie verdi. 

La tabella sottostante elenca le proprietà del macerato:

Vediamo di cosa si tratta e come realizzare il macerato:

Che cos'è l'Ortica: l'Ortica comune (Urtica dioica) prende il nome dioico dal modo in cui si riproduce. Infatti gli stami e i pistilli sono portati da due piante differenti, maschile e femminile. È una pianta erbacea perenne con fusti eretti, alti fino a 120 cm, ricoperti da peluria urticante al tatto. Anche le foglie sono ricoperte dalla stessa peluria e si presentano opposte, ovato-lanceolate e con margini seghettati. I fiori di colore giallo-verde, sono riuniti in spighe che si dipartono dall'ascella fogliare. I femminili sono ricadenti, i maschili sono eretti. È una specie molto comune su tutto il territorio Italiano. Per svilupparsi preferisce zone con ruderi o macerie, bordi di strade, fossi e terreni ricchi di azoto e materiale organico in decomposizione. Si trova dal piano fino ai 1800 metri di altezza.


Come raccogliere: l'Ortica va raccolta senza radice e utilizzando dei guanti. Questo per evitare che il liquido irritante, formato da varie sostanze tra cui l'acido formico, entri a contatto con la nostra cute provocando pruriti e vescicole. Importante è non eliminare completamente tutte le piante presenti sul terreno che abbiamo scelto per la raccolta. Infatti per assicurare la corretta riproduzione della nostra preziosa pianta facciamo in modo di lasciare intatti diversi esemplari maschili e femminili. In questo modo avremo sempre una abbondante riserva fresca di Ortica.

Quando e dove raccogliere: il periodo migliore per la raccolta è la primavera inoltrata e l'estate fino alla comparsa dei primi semi. In effetti l'Ortica può essere raccolta e utilizzata in ogni momento dell'anno, ma la quantità di sostanze preziose che attraverso la macerazione si riverserà nell'acqua sarà massima proprio nei mesi estivi. Per la scelta della zona di raccolta teniamo presente un paio di regole fondamentali:
  1. Evitiamo i bordi di strade molto trafficate o che siano notoriamente inquinate.
  2. Evitiamo campi privati o nei pressi di fabbriche o stabilimenti.
  3. Scegliamo zone lontano da città e di cui conosciamo il terreno.

Materiali per la macerazione: il materiale occorrente per la macerazione è:
  • Ortica
  • Contenitore in plastica o legno (evitare il metallo per l'effetto ossidativo dell'ortica durante la fermentazione)
  • Forbici
  • Acqua distillata
  • Guanti
  • Mestolo in plastica o legno
  • Coperchio non ermetico
  • Cenere
  • Eventuale polvere di roccia per controllare gli odori
  • Imbuto con retina per la filtrazione

Come dosare prima della macerazione: dopo aver raccolto la nostra Ortica, possiamo iniziare l'opera di pulitura, sminuzzamento e pesatura. Per fare un ottimo macerato, io ho utilizzato la dose di 1:10, cioè 1 Kg di pianta fresca in 10 litri di acqua distillata. Si può anche utilizzare una dose più concentrata di 1:5, cioè 1 Kg di pianta fresca in 5 litri di acqua distillata. Questa seconda dose è più efficace se si usa il macerato come antiparassitario.


Come macerare: una volta scelto il contenitore, posizioniamo all'interno l'Ortica sminuzzata e priva di radici. Io ho utilizzato taniche da 5 litri, quindi ho messo all'interno 500 grammi di pianta fresca sminuzzata. A questo punto ricopriamo il tutto con l'acqua distillata. Per potenziare le proprietà fertilizzanti possiamo aggiungere al composto un cucchiaio di cenere di legna. Poniamo il contenitore in un luogo riparato ed esposto al sole. Per gli odori invece, se proprio non sopportiamo l'odore o i vicini si lamentano, possiamo aggiungere un cucchiaio di polvere di roccia. Importante è far respirare ed ossigenare il tutto, per questo giriamo il composto una volta al giorno. Se la macerazione sta andando nel verso giusto dopo uno due giorni comparirà in superficie una schiuma caratteristica e dall'odore pungente. Se le temperature sono elevate, sopra i 25°C, il macerato sarà pronto in una quindicina di giorni. Comunque ci renderemo conto che la fermentazione è completa perché l'acqua acquisirà un colorito marrone scuro e non affiorerà più la schiuma superficiale. A questo punto filtriamo il liquido, per eliminare eventuali residui grossolani, e procediamo con la diluizione.

Come dosare dopo la macerazione: Una volta ottenuto il macerato, dopo una quindicina di giorni, o comunque quando non presenterà più la schiuma superficiale, come già detto sopra, procederemo con la filtrazione e la diluizione nella dose di 1:10, cioè 1 litro di macerato per ogni 10 litri di acqua. 

Come utilizzare il macerato: il macerato una volta diluito nella misura di 1:10, può essere utilizzato come ottimo fertilizzante liquido e rinvigorente per i germogli e le piante colpite da parassiti o malattie crittogamiche. Si può versare direttamente nel vaso con l'acqua di annaffiatura, oppure nebulizzarlo con un nebulizzatore direttamente sulle foglie delle piante. 
Importante è anche il tempo di macerazione. Infatti in base al tempo di fermentazione avremo:
  • Macerato di 12 ore fino a fine fermentazione: utilizzabile non diluito come antiparassitario contro afidi e ragnetto rosso.
  • Macerato completo: utilizzabile come fertilizzante e rinvigorente.

Dove, come e per quanto conservare il macerato: il macerato può essere conservato non diluito nel contenitore originario, in luogo fresco e la durata dei principi attivi può essere sfruttata anche a distanza di un anno dalla preparazione. Dopo un anno è consigliabile preparare un nuovo macerato.