giovedì 26 febbraio 2015

Basilico, scheda di riconoscimento e coltivazione in vaso.

Buongiorno amici verdebalconisti e coltivatori. Quest'oggi vi vorrei parlare di una aromatica, simbolo della nostra Italia, molto famosa in tutto il mondo e irrinunciabile sui nostri balconi, terrazzi e davanzali: il Basilico.
Questa aromatica, utilizzata tantissimo in cucina, è facilissima da piantare e coltivare in vaso, anche per chi si trova ad approcciare per la prima volta con il mondo della coltivazione. Il profumo dolce e avvolgente è inconfondibile e le spighe fiorite attirano insetti impollinatori, importantissimi per l'ecosistema e la riproduzione delle nostre amate piante.
Tra le varietà più diffuse vorrei ricordare il Basilico comune, il Basilico Genovese, famosissimo per essere utilizzato nel Pesto alla Genovese e a denominazione di origine protetta (DOP), il Basilico Greco, con foglie piccoline e fittissime, il Basilico a foglie di lattuga, con foglie grandi e di un verde intenso e il Basilico Porpora, con foglie di colore scuro, violaceo.


Bene, vediamo in dettaglio come si coltiva in vaso questa meraviglia della natura:

Nome: Basilico (Ocimum basilicum)

Com'è fatto: pianta erbacea annuale a portamento eretto e cespuglioso. Presenta fusti, alti fino a 60 cm, che tendono a lignificare alla base, eretti e ramificati. Le foglie opposte, di colore variabile, in base alla varietà, dal verde chiaro al nero, sono picciolate, ovato-lanceolate e leggermente seghettate, con apice acuminato. Se le si strofina, sprigionano un aroma dolciastro inconfondibile, che varia in base alla varietà coltivata, dall'odore di limone (Basilico Lemon), alla cannella (Basilico Cinnamon). I fiori bianchi o rosati, in base alla varietà, sono raggruppati in spighe verticillari, che partono dall'ascella fogliare e continuano dall'apice del fusto. I semi, di facile formazione, sono piccoli, neri, e possono essere conservati e interrati anche dopo 3-4 anni.


Dove è diffuso: il basilico è originario delle regioni calde dell'Asia tropicale, come l'india. In Europa e in Italia fu introdotto per il suo aroma e per l'utilizzo culinario e aromatico. In seguito è entrato a far parte così strettamente della cultura culinaria Italiana, da divenire un must in molti piatti. Il più famoso e rinomato è il Pesto alla Genovese, con cui il Basilico Genovese si è guadagnato il riconoscimento DOP. Si possono reperire le piantine o le foglie in qualsiasi vivaio o supermercato in ogni stagione.

Dove coltivare: come detto in precedenza, il basilico è una pianta che si adatta benissimo alla coltivazione in vaso. Si ottengono grandi risultati se si utilizzano vasi di medie e grandi dimensioni, dai 25-30 cm in su di diametro. Vanno benissimo anche le cassette o i contenitori smart POT e bacsac. Importante è controllare che vi siano fori di drenaggio sufficientemente grandi da garantire un ottimo drenaggio dell'acqua, in quanto i ristagni sono dannosi per la crescita di questa pianta.


Che terreno e come concimare: per il basilico utilizzare un terreno con una buona percentuale di sabbia, 40%, soffice, ricco di sostanza organica e ben drenante. Una miscela ideale è: terriccio universale 45%, sabbia di fiume 40%, letame maturo 15%. Evitiamo terreni argillosi, che si compattano se pressati con la mano, che soffocherebbero le radici. Per ottenere un ottimo drenaggio, posizioniamo sul fondo del vaso o del contenitore uno strato di argilla espansa o ciottoli. Le concimazioni non sono necessarie se, al momento della preparazione del terreno per la messa a dimora, forniamo una buona percentuale di materiale organico, come letame maturo o compost.

Come posizionare: preferisce zone ben soleggiate, anche se, nelle ore più calde della giornate, non disdegna una leggera ombreggiatura. Non posizionare in zone battute dal vento. Le esposizioni a Sud, Sud-Est sono le migliori. Necessita di una moderata umidità e non sopporta le temperature inferiori ai 10°C. In zone particolarmente fredde nelle ore notturne, anche durante i mesi estivi, consiglio di mettere a riparo le piante in una serra o con teli e tessuto non tessuto (TNT).


Quando innaffiare: durante la fase vegetativa necessita di abbondanti innaffiature. Bisogna fare attenzione che la terra non secchi mai completamente ma, allo stesso tempo, non si deve inzuppare il pane di terra. Infatti, sia l'eccessiva siccità, sia l'eccessiva somministrazione di acqua sono dannose per la salute della pianta. Quando il basilico necessita di acqua ci da dei segnali: le foglie appassiscono leggermente. In questo caso bisogna intervenire prontamente per evitare che l'appassimento arrivi a livelli irreversibili per la pianta.

Quando piantare e trapiantare: piantare il basilico è un operazione molto semplice e che da quasi sempre ottimi risultati. Per questo è molto indicata ai neofiti e per invogliare e far avvicinare i più piccoli alla coltivazione di piante ed ortaggi. I semi vanno impiantati verso febbraio-marzo in serra riscaldata, se le temperature scendono sotto i 10°C. Altrimenti è possibile mettere direttamente a dimora le sementi, a una distanza di 10 cm tra una pianta e l'altra. Utilizzare per la semina, un terreno soffice e ben drenante, un mix di terriccio universale 45%, torba 10% e sabbia 45% è ottimo. Dopo circa una settimana dalla semina, si dovrebbero iniziare a vedere i primi germogli. Le piantine se troppo vicine vanno diradate e vanno conservate le più vigorose. Se coltivate in serra, possono essere messe a dimora quando compaiono le prime 3-4 foglie vere.
Solitamente le operazioni di trapianto corrispondono alla fase di messa a dimora delle piante, questo perché il basilico è una pianta annuale che muore con la comparsa dei primi freddi. In ogni caso sarà necessario un rinvaso in tutti quei casi in cui le radici escano dai fori di drenaggio del contenitore.


Come curare: il basilico è una pianta rustica che non necessita di particolari attenzioni. Bastano pochi accorgimenti per assicurare una crescita robusta e rigogliosa. La pianta va cimata regolarmente per assicurare la formazione di nuovi germogli laterali e la forma a cespuglio. Se non lo si vuole portare a fioritura per ottenere i semi, bisogna recidere le spighe fiorite, così da stimolare la fuoriuscita di nuovi getti fogliari. Per quanto riguarda malattie e parassiti non presenta particolari criticità. Ribadisco l'attenzione alle irrigazioni ne troppo scarse, foglie che appassiscono e seccano, ne troppo abbondanti, ristagni idrici portano a marciumi radicali e morte della pianta.

Quando raccogliere: le foglie possono essere raccolte ed utilizzate fresche per tutta la stagione vegetativa del basilico, con un picco nei periodi estivi (Giugno, Luglio e Agosto). Si possono anche conservare per i mesi invernali in congelatore o sottolio (per ulteriori informazioni su come conservare al meglio il basilico e le altre aromatiche rimando al post di verdebalcone: http://verdebalcone.blogspot.it/2013/06/larte-di-raccogliere-ed-essiccare-le.html). Le foglie oltre al rinomato pesto, sono ottime anche per piatti freddi, come mozzarella, pomodoro e basilico, o per aromatizzare il pomodoro che andrà poi a condire la pasta. Grazie al particolare aroma è indicato anche per accompagnare piatti di pesce, frittate, insalate e verdure grigliate.


Curiosità: il nome Basilico deriva dal latino Basilicum, che a sua volta deriva dal greco Basilikòs che significa maestoso, regale. Da li il nome di pianta regale. Questo probabilmente dovuto alle sue numerose proprietà e alla sacralità attribuita da molte popolazioni, tra cui Egizi e Indù. Un'altra attribuzione del nome va riferita al Basiliscus, creatura mitologica presente nei bestiari europei, che veniva definita "re dei serpenti" e che pietrificava con lo sguardo. Il basilico ne era un antidoto.
Alla pianta venivano attribuiti poteri magici, gli Egizi la reputavano pianta degli dei, Plinio il Vecchio le attribuiva un potere afrodisiaco. Inoltre ha il potere di agire sulla mente e di aumentare la concentrazione e la memoria. Portare un sacchetto di basilico addosso aiuta i rapporti di amicizia e quelli famigliari.
Famosa è la citazione del basilico nel Decameron di Boccaccio nella novella di Lisabetta da Messina. Essa conservava la testa dell'amante decapitato dai suoi fratelli in un vaso di basilico. Questo rimanda anche alla tradizione Cristiana per cui il basilico nacque in un vaso in cui Salomè aveva sotterrato la testa di San Giovanni Battista.
Infine in erboristeria il basilico presenta proprietà tonico-digestive, antispasmodiche, antinfiammatorie e antisettiche.


Spero di essere stato utile. Vi auguro una buona coltivazione e una buona giornata.

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